Ustekinumab riduce segni e sintomi dell'artrite psoriasica attiva
Domenica 24 Giugno 2012
Secondo i nuovi risultati di uno studio internazionale presentato al Congresso Annuale dell'European League Against Rheumatism (EULAR), la Lega delle società europee di reumatologia, i pazienti con artrite psoriasica attiva che hanno ricevuto l'inibitore delle interleuchine (IL)-12/23 ustekinumab, hanno mostrato miglioramenti significativi dei segni e dei sintomi della malattia.
I dati che si riferiscono a uno studio di Fase 3, condotto su 615 pazienti, mostrano che coloro che hanno ricevuto ustekinumab 45 mg e 90 mg hanno raggiunto l'endpoint primario dello studio, ovvero una riduzione significativa dei segni e dei sintomi dell'artrite psoriasica alla settimana 24.
Gli sperimentatori hanno riferito che i pazienti trattati con ustekinumab hanno ottenuto anche miglioramenti significativi dei parametri di funzionalità fisica, inclusi quelli riguardanti dattilite ed entesite (due manifestazioni frequenti dell'artrite psorisiaca con tumefazione e dolore) e della psoriasi a placche. Ustekinumab viene attualmente valutato in un programma di sperimentazione clinica di Fase 3 per il trattamento dell'artrite psoriasica attiva, ed è un farmaco approvato in 65 Paesi per il trattamento della psoriasi a placche di grado da moderato a severo.
"Circa il 15% dei soggetti con psoriasi sviluppano artrite psoriasica, una malattia problematica, fonte di forte sofferenza per coloro che ne sono colpiti, per la quale attualmente esistono limitate opzioni terapeutiche. Questi nuovi risultati sono di grande rilevanza per reumatologi e dermatologi, perché mostrano l'efficacia di ustekinumab nel migliorare i sintomi della malattia a livello articolare", ha dichiarato Iain B. McInnes, Professore di Medicina Sperimentale e Reumatologia, Direttore dell'Istituto di Malattie Infettive, Immunitarie e Flogistiche dell'Università di Glasgow, e sperimentatore dello studio. "Attendiamo con interesse ulteriori dati dal programma di sviluppo clinico di Fase 3 sull'artrite psoriasica, che ci consentano di valutare in modo più completo l'efficacia e la sicurezza di ustekinumab nel trattamento di questa malattia infiammatoria complessa".
Lo studio di Fase 3 PSUMMIT I, è un trial multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo, nel quale ustekinumab, anticorpo monoclonale umano anti-IL-12/23p40-umana, è stato somministrato per via sottocutanea, a soggetti con artrite psoriasica attiva. Sono stati randomizzati pazienti con artrite psoriasica attiva, nonostante la terapia con farmaci antireumatici "modificanti la malattia" (DMARDs) e/o farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) per ricevere, per via sottocutanea, ustekinumab 45 mg o 90 mg o placebo alla settimana 0,4 e successivamente ogni 12 settimane.
Alla settimana 24 dello studio, il 42% e il 50% dei pazienti che hanno ricevuto rispettivamente ustekinumab 45 mg e 90 mg, hanno ottenuto un miglioramento di almeno il 20% dei segni e sintomi secondo i criteri dell'American College of Rheumatology (ACR) - (ACR 20), endpoint primario, rispetto al 23 % dei pazienti che hanno ricevuto placebo (P < 0,001). Le risposte ACR sono state superiori con ustekinumab rispetto a placebo indipendentemente dall'uso di metotrexate.
Una percentuale significativamente superiore di pazienti nei gruppi in trattamento con ustekinumab 45 mg e 90 mg ha ottenuto anche i punteggi ACR 50 ed ACR 70 (un miglioramento di almeno il 50 e 70% dei segni e sintomi secondo i criteri dell'American College of Rheumatology), rispetto ai pazienti che hanno ricevuto placebo (P<0,001 per tutti i confronti).
I partecipanti allo studio che hanno ricevuto ustekinumab hanno ottenuto miglioramenti clinicamente rilevanti di funzionalità fisica misurata con indice Health Assessment Questionnaire Disability Index (HAQ-DI), di entesite (flogosi delle entesi, i siti di inserzione dei tendini e dei legamenti sull'osso) e dattilite (flogosi delle dita delle mani o dei piedi). Le variazioni rispetto al basale di HAQ-DI alla settimana 24 sono state notevolmente superiori nei gruppi in trattamento con ustekinumab, e percentuali significativamente maggiori di pazienti trattati con ustekinumab hanno avuto variazioni clinicamente rilevanti rispetto al basale di HAQ-DI (definita come una variazione di almeno 0,3) rispetto ai pazienti nel gruppo a placebo.
Fra i partecipanti allo studio con entesite (n=425) o dattilite (n=286) al basale, nei pazienti che hanno ricevuto ustekinumab 45 mg o 90 mg si sono osservati miglioramenti dei sintomi superiori rispetto a coloro che hanno ricevuto placebo sulla base di variazioni percentuali mediane del punteggio di entesite (rispettivamente -42,9 e -50,0 contro 0,0) e in quello di dattilite (-75,0 e -70,8 contro 0,0) [P < 0,001].
"Questi dati offrono importanti nuove conoscenze sull'efficacia di ustekinumab nel trattamento dell'artrite psoriasica su molteplici misure della malattia" ha affermato Alice B. Gottlieb, Primario di Dermatologia al Tufts Medical Center e Professore di Dermatologia Harvey B. Ansell, Facoltà di Medicina dell'Università Tufts, oltre che sperimentatore dello studio. "Per i medici che trattano pazienti che convivono con artrite psoriasica attiva, il potenziale di ustekinumab, un anticorpo monoclonale anti-IL-12/23, per la terapia di questa malattia infiammatoria cronica, è promettente."
PSUMMIT I ha anche valutato l'efficacia di ustekinumab nel trattamento della psoriasi a placche di grado da moderato a severo. Dei 440 pazienti con almeno il 3% di superficie corporea coinvolta all'inizio dello studio, il 57% di quelli che hanno ricevuto ustekinumab 45 mg e il 62% di coloro che hanno ricevuto ustekinumab 90 mg ha ottenuto un miglioramento di almeno il 75% della psoriasi, misurato con punteggio Psoriasis Area Severity Index (PASI 75) alla settimana 24, rispetto all'11,0% del placebo (P < 0,001).
Nei pazienti dei gruppi in trattamento con ustekinumab sono stati riferiti anche miglioramenti statisticamente significativi delle risposte secondo i criteri EULAR/ DAS 28 e proteina C-reattiva (CRP). Alla settimana 24, rispettivamente il 66% e il 68% dei soggetti trattati con ustekinumab 45 mg e 90 mg, ha avuto una risposta EULAR/DAS-CRP rispetto al 34% del placebo (P < 0,001). DAS 28 misura l'attività della malattia in pazienti con artrite sulla base del numero di articolazioni dolenti e tumefatte (su un totale di 28), flogosi e valutazione complessiva delle condizioni di salute da parte del paziente. La proteina C reattiva (CRP) viene prodotta nel fegato ed espressa durante episodi di infiammazione acuta, associati ad artrite.
Il trattamento con ustekinumab è stato generalmente ben tollerato con percentuali simili di pazienti che hanno avuto almeno un effetto avverso (EA) sino alla settimana 16, il periodo controllato verso placebo, nel gruppo ustekinumab (42%) e placebo (42 %). Eventi avversi seri sono stati riferiti nel 2% dei pazienti trattati con ustekinumab e nel 2% di coloro che hanno ricevuto placebo. Non si è verificato alcun caso di tubercolosi, infezioni gravi, opportunistiche, eventi avversi cardiovascolari maggiori, né mortalità per tutto il periodo con controllo a placebo, ovvero sino alla settimana 16 dello studio. Si è verificato 1 caso di ictus nel gruppo ustekinumab 45 mg nel periodo successivo a quello con controllo a placebo.
Lo studio PSUMMIT I PSUMMIT I è uno studio di Fase 3, multicentrico, in doppio cieco, controllato verso placebo che ha compreso 615 pazienti adulti con artrite psoriasica, strutturato per valutare efficacia e sicurezza di ustekinumab in adulti con artrite psoriasica. Lo studio ha compreso pazienti con diagnosi di artrite psoriasica attiva che avevano almeno cinque articolazioni dolenti e cinque articolazioni tumefatte e livelli di CRP di almeno 0,3 mg/dL, nonostante la terapia con DMARD e/o FANS. I pazienti erano naïve al trattamento con terapie anti fattore di necrosi tumorale (TNF) alfa e/o inibitori di IL-12/23.
I pazienti sono stati assegnati in randomizzazione a tre gruppi per ricevere ustekinumab 45 mg o ustekinumab 90 mg alle settimane 0,4, e successivamente ogni 12 settimane o placebo. Alla settimana 16, i pazienti con meno del 5% di miglioramento in termini di numero di articolazioni dolenti e tumefatte sono stati passati a ustekinumab 45 mg (pazienti che sino a quel momento avevano assunto placebo) o ustekinumab 90 mg (pazienti che sino a quel momento erano stati in trattamento con ustekinumab 45 mg). L'endpoint primario era la risposta ACR 20 alla settimana 24. Gli endpoint secondari alla settimana 24 hanno compreso risposta ACR 50 e ACR 70, DAS28-CRP, PASI 75 in pazienti con almeno il 3% della superficie corporea coinvolta al basale, miglioramenti dei punteggi di entesite e dattilite e miglioramenti dei punteggi HAQ-DI.
L'Artrite Psoriasica L'artrite psoriasica è una malattia infiammatoria immuno-mediata cronica caratterizzata sia da flogosi delle articolazioni, che da lesioni cutanee associate a psoriasi che colpisce sino a 37 milioni di persone nel mondo. Sino al 30% delle persone che convivono con psoriasi sviluppano artrite psoriasica e presentano sintomi articolari.[ii] L'eziologia esatta è sconosciuta, ma si ritiene che fattori genetici, immunitari e ambientali concorrano allo sviluppo di questa malattia. Torna all'archivio