Pubblicati sul New England Journal of Medicine (NEJM) i risultati degli studi clinici di Fase III MEASURE 1 e MEASURE 2 condotti con secukinumab nella spondilite anchilosante (SA).
Questi studi registrativi hanno dimostrato significativi miglioramenti clinici con il secukinumab rispetto al placebo nei segni e nei sintomi della SA attiva – una malattia infiammatoria cronica a carico della colonna vertebrali. Complessivamente, gli studi costituiscono il più vasto programma di sperimentazioni cliniche mai condotto nella SA, con 590 pazienti arruolati.
In entrambi gli studi l’endpoint primario era rappresentato dalla percentuale di pazienti che raggiungeva un miglioramento pari ad almeno il 20% dei criteri di risposta della Assessment of Spondyloarthritis International Society (ASAS 20) alla settimana 16 con il secukinumab 150 mg. I tassi di risposta ASAS 20 alla settimana 16 con il secukinumab 150 mg vs placebo sono stati 60,8% (vs 28,7%, p <0,001) nel MEASURE 1 e 61,1% (vs 28,4%, p <0,001) nel MEASURE 22. Gli studi hanno arruolato pazienti naïve ai farmaci anti-TNF e pazienti che avevano precedentemente fallito la terapia con anti-TNF, con benefici clinici dimostrati in tutte le popolazioni in studio.
Già a partire dalla settimana 1 sono stati osservati miglioramenti clinici, sostenuti per tutta la durata degli studi, con una percentuale fino al 77% dei pazienti che ha ottenuto una risposta ASAS 20 al termine della settimana 522. Le valutazioni di efficacia, a eccezione di quelle effettuate alla settimana 16, costituivano endpoint esplorativi.
Secukinumab è il primo inibitore dell’IL-17A a essersi dimostrato efficace nella SA nel corso degli studi di Fase III ed è stato recentemente approvato in Europa per il trattamento della SA attiva negli adulti che avevano risposto in modo inadeguato alle terapie convenzionali, come i farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS). Per i pazienti che non ottengono una risposta adeguata ai FANS o ai farmaci anti-TNF sono necessarie nuove opzioni terapeutiche: in particolare, fino al 40% dei pazienti4 non mostra una risposta adeguata ai farmaci anti-TNF.
Il secukinumab è stato ben tollerato in entrambi gli studi, con un profilo di sicurezza complessivo coerente con quello riportato negli studi clinici su più indicazioni, che hanno coinvolto più di 9600 pazienti, ai quali si aggiungono gli oltre 12.500 che sono già stati trattati nel contesto post-marketing. Gli eventi avversi (EA) più comuni osservati alla settimana 16 sono stati infezioni delle vie respiratorie superiori, mal di testa e dislipidemia (livelli anomali di colesterolo/trigliceridi).
Gli studi MEASURE 1 e MEASURE 2
Il MEASURE 1 e il MEASURE 2 sono 2 studi, di Fase III tutt’ora in corso multicentrici, randomizzati, controllati verso placebo, condotti per valutare l’efficacia e la sicurezza del secukinumab nella SA confermata radiologicamente. Sia il MEASURE 1 che il MEASURE 2 hanno valutato l’efficacia del secukinumab 75 mg e 150 mg rispetto al placebo. Nel MEASURE 1 i pazienti dello studio hanno ricevuto per via endovenosa una dose di carico di 10 mg/kg ogni due settimane per le prime quattro settimane di trattamento, seguita da dosi sottocutanee mensili. Nel MEASURE 2 sono stati valutati regimi di carico per via sottocutanea.
Gli endpoint secondari hanno valutato alla settimana 16, per entrambi gli studi, i segni e i sintomi e i parametri di funzionalità fisica e di qualità della vita, ivi inclusi: risposta ASAS 40; variazione rispetto al basale della proteina C reattiva ad alta sensibilità (hs-CRP); miglioramento ASAS 5/6; variazioni rispetto al basale del punteggio totale BASDAI, del punteggio riassuntivo delle componenti fisiche Medical Outcomes Study Short Form-36 Health Survey (SF-36 PCS) e del punteggio Ankylosing Spondylitis Quality of Life (ASQoL); remissione parziale ASAS e sicurezza e tollerabilità complessive.
• MEASURE 1: l’endpoint primario e tutti gli endpoint secondari sono stati soddisfatti in entrambi i gruppi con il secukinumab nello studio MEASURE.
• MEASURE 2: l’endpoint primario e tutti gli endpoint secondari, tranne la remissione parziale valutata tramite indice ASAS, sono stati soddisfatti con il secukinumab 150 mg per via sottocutanea nello studio MEASURE.
o Secukinumab 75 mg non ha raggiunto la significatività statistica rispetto al placebo nell’endpoint primario né in alcun endpoint secondario.
Le valutazioni di efficacia – a eccezione di quelle effettuate alla settimana 16 – erano endpoint esplorativi.
Secukinumab e interleuchina-17A (IL-17A)
Il secukinumab è un anticorpo monoclonale totalmente umano che neutralizza selettivamente l’interleuchina 17A (IL-17A) circolante11. Il secukinumab è il primo inibitore di IL-17A che ha conseguito risultati positivi negli studi di Fase III per il trattamento della AP (artrite psoriasica) e della SA. La ricerca dimostra che l’IL-17A svolge un ruolo importante nello stimolare la risposta immunitaria nella psoriasi, nella AP e nella SA.
Più di 50 Paesi hanno approvato il secukinumab per il trattamento della psoriasi a placche da moderata a severa, inclusi i Paesi dell’Unione europea e Svizzera, Australia, USA e Canada. In Europa il secukinumab è l’unica terapia biologica di prima linea approvata per il trattamento sistemico della psoriasi a placche da moderata a severa nei pazienti adulti. Negli Stati Uniti il secukinumab è approvato come trattamento della psoriasi a placche da moderata a severa nei pazienti adulti candidati alla terapia sistemica o alla fototerapia. In Giappone il secukinumab è approvato per il trattamento della psoriasi a placche da moderata a severa e anche per il trattamento della AP. In Europa il secukinumab è approvato per il trattamento della AP e della SA. Negli USA il secukinumab è un trattamento sperimentale per la AP e la SA.
Riferimenti bibliografici
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