Che in futuro sia opportuno compattare tutta la Reumatologia è opinione condivisa dai più; che oggi tutta la Reumatologia sia rappresentata da una sola compagine è opinione solo di alcuni.
Su queste basi si è articolato in questi mesi un confronto tra le Società che, a diverso titolo, rappresentano gli interessi della Reumatologia italiana. Questo confronto sembra ora aver subito un rallentamento, che vorremmo interpretare come una fase di maturazione piuttosto che un momento di stallo.
Coerente con l'impegno di trasparenza assunto di fronte ai Soci, credo sia opportuno portare alla conoscenza di tutti il testo integrale della lettera inviata alla Presidenza della SIR, al fine anche di consentirne una più corretta chiave di lettura.
Come il lettore avrà modo di evincere dal testo, dopo le premesse di rito, si evidenzia chiaramente quale sia lo scoglio che si deve superare nell'ambito della trattativa e che, se mai ve ne fosse la necessità, vorrei ancora in questa occasione definire esattamente: a chi, su quali basi, in che termini e con quali responsabilità spetta la gestione prima della "nuova, unica Società".
Proprio per cercare di superare questa empasse nella lettera si prospettano delle soluzioni, individuando come prioritario il principio democratico di una eleggibilità riconosciuta a tutti o, in seconda istanza, codificando una procedura concordata che porti, nel rispetto di un'alternanza di governo, alle candidature presidenziali rappresentanti con caratteristiche istituzionalmente riconosciute.
Quali sia poi la via per giungere alla fondazione di una "nuova, unica Società" mi sembra essere un problema solo tecnico: si potrebbe percorre la strada della federazione o, in considerazione della sempre maggiore importanza del federalismo sanitario, quella della convergenza sperimentale in periferia, o altre ancora.
È comunque certo che è necessario promuovere un percorso condiviso e che, come ribadito più volte nel testo indirizzato alla Presidenza della SIR, non sarà mai il CROI a sottrarsi per primo al dovere di un confronto, purché basato sul riconoscimento di una pari importanza di ruoli tra le diverse componenti delle Reumatologia italiana.
Gianni Leardini Lettera inviata alla Presidenza della SIR il 14 Aprile 2009 Chiar.mo Prof. Carlo Maurizio Montecucco Presidente Società Italiana di Reumatologia Cattedra di Reumatologia - Policlinico S. Matteo PAVIA
Egregio Presidente, in occasione del 12º Congresso Nazionale del CROI si è tenuta l'Assemblea dei Soci, peraltro particolarmente numerosa in considerazione dell'interesse che suscita l'ipotesi della conver-genza in una unica nuova Società della SIR e del CROI. Nell'occasione ho riferito circa la trattativa che stiamo condu-cendo, a partire dalle risultanze della Commissione istituita in ambito SIR che prevedevano, oltre alla riduzione della durata della Presidenza ed alla perdita delle caratteristiche di SIR-ONLUS, la mutua esclusività di appartenenza alle due Società o, alternativamente, la definizione degli attributi che avrebbero caratterizzato la eleggibilità alla Presidenza.
Premesso che è stata fermamente rigettata l'ipotesi di una mutua esclusività di associazione, ho illustrato all'Assemblea come, grazie al lavoro costruttivo Tuo, di Guido Valesini, di Luigi Di Matteo e mio, si siano superate molte difficoltà e si sia giunti a condividere la riduzione della durata della Presidenza, la sua alternanza e la contestuale istituzione di Commissioni con autonomia gestionale, di fatto organi operativi della nuova Società.
Questo progetto, fin qui in gran parte condiviso dall'Assemblea, ha trovato enorme ostacolo allorché si sono discussi gli ele-menti caratterizzanti l'eleggibilità alla Presidenza, giacché nessuno si è dichiarato disponibile ad accogliere un criterio che valuti le attitudini gestionali di una persona esclusivamente su strumenti di misura quali l'impact factor, tanto più nel momen-to in cui le prossime modifiche statutarie verranno apportate nel riconoscimento di attività che esulano dalla sola scientificità rivendicata da una parte del Consiglio SIR.
L'Assemblea, peraltro, si rende perfettamente conto della necessità di proseguire un confronto, che auspica produttivo sulla base di una parità di ruoli tra componenti universitaria, ospedaliera, ambulatoriale e di quanti ancora non hanno trovato una definitiva strutturazione nell'ambito del sistema assistenziale.
In quest'ottica mi è stata data disposizione, con l'intento di superare le difficoltà insite nei diversi approcci al problema degli attributi caratterizzanti le future Presidenze, di proporre, in prima istanza, l'esclusione di ogni elemento che potrebbe caratterizzare un futuro Statuto come non democraticamente aperto alla eleggibilità di tutti i Soci o, alternativamente, la ricerca di una soluzione che preveda che, al momento dell'ele-zione prevista per alternanza di un Presidente rappresentativo di una componente, questa definisca autonomamente e pre-ventivamente le caratteristiche che il candidato deve avere.
Nel ribadire la volontà di proseguire il confronto e in attesa delle risultanze del Consiglio Direttivo SIR, Ti invio i miei più cordiali saluti
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