Per la terapia dell'osteoporosi è da poco disponibile anche nel nostro paese l'acido zoledronico (Aclasta, Novartis), un nuovo farmaco appartenente alla classe dei bifosfonati che, accanto a caratteristiche intrinseche di efficacia, associa la comodità di una sola somministrazione l'anno. Ciò garantisce una compliance del paziente al 100%, in una patologia in cui, nonostante i significativi passi in avanti, è ancora necessario ricorrere a ripetute somministrazioni (giornaliere, settimanali o mensili).
L'acido zoledronico 5 mg è indicato per il trattamento delle donne in post-menopausa ad aumentato rischio di fratture, ed è rimborsato dal Servizio sanitario nazionale anche in assenza di fratture. Il farmaco viene somministrato nei centri ospedalieri autorizzati (è un OSP2) per via endovenosa, con una infusione che dura circa 15 minuti. Questo farmaco è stato oggetto di un vaso programma di studi clinici denominato HORIZON, con oltre 13.000 pazienti studiati in 400 centri. L'Italia ha contribuito a questo progetto clinico con 20 centri che hanno arruolato circa 500 pazienti.
Due studi pubblicati sul NEJM ne hanno confermato l'efficacia in due diverse situazioni cliniche. Lo studio Pivotal Fractures Trial (7.765 pazienti) ha dimostrato che l'acido zoledronico 5 mg in mono somministrazione annuale ha ridotto significativamente le fratture ossee in tutti i siti chiave: una riduzione del 70% delle fratture vertebrali e del 41% delle fratture del femore. Lo studio Recurrent Fracture Trial, condotto su 2.127 pazienti che avevano già avuto una frattura di femore, ha dimostrato che l'acido zoledronico 5 mg, somministrato una sola volta all'anno, ha ridotto del 35% il rischio di ulteriori fratture e ha migliorato la sopravvivenza dei pazienti. Torna all'archivio