Nuove raccomandazioni americane per l'AR giovanile
Venerdi 22 Aprile 2011
L'American College of Rheumatology (ACR) ha sviluppato nuove linee guida sul trattamento dell'artrite idiopatica giovanile (AIG). Le indicazioni sono state sviluppate da due gruppi distinti di esperti internazionali di reumatologia pediatrica, applicando una metodologia rigorosa. Primo firmatario è Timothy Beukelman, dell'Università dell'Alabama di Birmingham, che ha coordinato un gruppo di autori tra cui figurano anche gli italiani Alberto Martini e Nicola Ruperto, dell'Istituto Gaslini di Genova, un centro di eccellenza per la reumatologia pediatrica non solo in Italia, ma anche in Europa.
"Esistevano già linee guida nazionali sull'AIG solo in alcuni Paesi, per esempio in Germania e nel Regno Unito, ma queste sono le prime prodotte sotto l'egida dell'ACR" ci spiega Ruperto. "Anche l'EULAR si è espressa sull'argomento, ma non con linee guida specifiche, bensì con un paragrafo dedicato alla forma giovanile all'interno delle sue linee guida sull'artrite reumatoide".
In realtà, tiene a precisare il reumatologo, "anche nel caso dell'ACR non si tratta di vere e proprie linee guida, che hanno in genere una finalità più prescrittiva, ma di raccomandazioni, cioè un insieme di indicazioni alle quali il medico può ispirarsi nella sua attività quotidiana", raggruppate però in una pubblicazione ad hoc.
"Il nostro obiettivo" aggiunge Ruperto "era quello di proporre raccomandazioni per la terapia dell'AIG, basate su evidenze derivate dalla letteratura scientifica e sul consenso degli esperti, che riflettano l'attuale stato dell'arte in questo campo. Queste indicazioni sono importanti perché negli ultimi anni sono entrati in commercio nuovi farmaci, i biologici, che hanno rivoluzionato il trattamento dell'AIG. Il nostro è un tentativo di proporre con un documento omogeneo una standardizzazione a livello internazionale del modo in cui i reumatologi pediatri trattano queste forma" .
Per produrre il documento, i due team, composti da clinici e ricercatori esperti del campo, nonché da un rappresentante di un'associazione di pazienti, hanno passato in rassegna oltre 200 studi sul trattamento dell'AIG e valutato più di 1.500 scenari clinici comprendenti un ampio campionario delle decisioni mediche che si prendono nella cura dei pazienti con AIG.
Le raccomandazioni sono incentrate in particolare sull'inizio e il monitoraggio della politerapia necessaria per la cura di questa patologia. Dato che la malattia può colpire ciascuno in modo diverso, i pazienti con caratteristiche simili sono stati raggruppati in cinque gruppi di trattamento, al fine di rendere più snelle le raccomandazioni. Nel documento si legge inoltre che per decidere quando iniziare una politerapia contro l'AIG occorre tener conto di diversi fattori: gruppo di trattamento, attuale livello di attività della malattia, prognosi e trattamento attualmente seguito. Queste le raccomandazioni principali: - iniziare il trattamento con inibitori del TNF-alfa nei bambini che presentano quattro o più articolazioni coinvolte e una malattia con attività significativa nonostante il trattamento con metotrexate; - iniziare il trattamento con inibitori del TNF-alfa nei bambini che presentano cinque o più articolazioni coinvolte, qualunque sia il livello di attività della malattia, dopo aver fatto un adeguato tentativo con metotrexate; iniziare il trattamento con abatacept in caso di riposta insufficiente agli anti-TNF alfa. - iniziare il trattamento con anakinra nei bambini con artrite sistemica e febbre attiva, il cui trattamento richieda un secondo farmaco oltre ai glucocorticoidi sistemici; - nei pazienti con artrite sacroiliaca attiva utilizzare limiti più bassi per l'inizio della terapia con inibitori del TNF-alfa rispetto ai pazienti senza artrite sacroiliaca attiva.
Gli autori concludono sottolineando anche la necessità di aggiornare le indicazioni via via che si otterranno nuove evidenze sui rischi e i benefici dei farmaci impiegati per il trattamento dell'AIG. "Le ricerche in corso" ha detto Beukelman, " sia quelle cliniche sia quelle di base, sono cruciali per capire come trattare al meglio la malattia e continuare a migliorare la qualità di vita dei bambini colpiti dall'AIG". Torna all'archivio