Nuove linee guida per il trattamento delle più frequenti e invalidanti MR
Lunedi 21 Novembre 2011
Verranno presentate in occasione del Congresso Nazionale della Società Italiana di Reumatologia in programma a Rimini, dal 23 al 26 novembre 2011, le nuove Linee Guida elaborate dalla SIR per il trattamento delle più frequenti e più gravi malattie reumatiche di natura immuno-flogistica e ad elevato rischio di cronicità ed invalidità.
"L'elaborazione delle Linee Guida ha tenuto conto della necessità di una diagnosi precoce, della tempestività e della personalizzazione prescrittiva, del controllo periodico e ravvicinato del paziente, dell'appropriatezza terapeutica e del rapporto costo - efficacia delle risorse farmacologiche impiegate - ha spiegato il Presidente della SIR, Prof. Giovanni Minisola, Direttore della Divisione di Reumatologia dell'Ospedale "San Camillo" di Roma, in occasione della conferenza stampa di presentazione del Congresso - Le nuove Linee Guida non rappresentano solo una sicurezza in più per i pazienti, ma vanno considerate quale investimento sociale in grado di abbattere gli elevati costi delle malattie croniche e invalidanti."
Le malattie reumatiche, infatti, oltre ad essere la prima causa di dolore e disabilità in Europa, rappresentano un costo sociale ed economico rilevante. In Italia sono oltre 5 milioni le persone sofferenti e di queste circa 734mila sono colpite da forme croniche come l'artrite reumatoide e le spondiloartritii. La spesa farmaceutica annuale nel nostro Paese è di circa 1,5 miliardi di euro e di 3 miliardi in termini di perdita di produttività.
Il costo socio-sanitario globale è significativo sia per quanto riguarda i costi diretti sia quelli indiretti legati alla disabilità e alla conseguente incapacità lavorativa. Tra perdite di produttività, care giver e cure informali, si stima che il totale dei costi indiretti sia pari a circa i 2/3 dei costi totali, con solo 1/3 dei costi a carico del Servizio Sanitario Nazionale mentre il costo annuo medio per paziente è di 8.000 euro.
Aspetti tanto più rilevanti se si pensa che le malattie reumatiche, in particolare l'artrite reumatoide che da sola comporta 13 milioni di giornate di assenza dal lavoro all'anno, colpiscono soprattutto persone giovani, nel pieno della vita lavorativa e sociale, soprattutto le donne.
"Si tratta di numeri impressionanti, soprattutto se si considerano i tanti passi avanti fatti dalla ricerca scientifica, progressi che hanno consentito da un lato l'individuazione dei meccanismi con cui la malattia aggredisce i tessuti dell'organismo, sia a livello cellulare che molecolare, dall'altro la realizzazione di farmaci particolarmente efficaci - ha continuato Minisola - Oggi possiamo intervenire non solo sui sintomi ma anche sui meccanismi immunitari e infiammatori della malattia al fine di bloccarne l'evoluzione.
Tuttavia, per essere efficaci, è assolutamente necessario ridurre i tempi di diagnosi. In questo senso è fondamentale la collaborazione con i medici di medicina generale che devono essere sensibilizzati a riconoscere i sintomi e indirizzare il paziente allo specialista Reumatologo, l'unico in grado di intervenire adeguatamente su malattie complesse che non coinvolgono solo le articolazioni, ma anche gli organi interni".
Oggi tra i primi sintomi e la diagnosi di artrite reumatoide trascorre mediamente un anno. Quando il sistema funziona in modo virtuoso e il medico di medicina generale riesce ad individuare correttamente i sintomi, si riescono ad accorciare i tempi fino a meno di 6 mesi. In genere il percorso è ad ostacoli e vede il paziente muoversi tra il medico di famiglia, pronto soccorso, ortopedici e fisiatri, con liste d'attesa della durata di mesi e che determinano una inevitabile evoluzione della malattia. Per quel che riguarda un'altra malattia altamente invalidante, la spondilite anchilosante, va segnalato che in Italia sono meno del 20% i pazienti ai quali viene posta la diagnosi esatta entro due anni dall'esordio dei sintomi. Infatti, la quasi totalità dei pazienti, al momento della diagnosi, è affetto dalla malattia da molto tempo: il 21% ha durata di malattia dai 2 ai 5 anni, il 32% da durata di malattia da 5 a 10 anni, il 29% ha durata di malattia oltre 10 anniii.
L'identificazione precoce delle Malattie Reumatiche e il loro trattamento appropriato rappresentano un tema chiave del Congresso Nazionale 2011 della Società Italiana di Reumatologia, nel corso del quale verranno presentate importanti novità che riguardano gli aspetti genetici ed immunologici della Sclerodermia, del Lupus e dell'Artrite Reumatoide e quelli riguardanti l'importanza della Vitamina D in molte condizioni reumatiche. Ampio spazio verrà infine dedicato alla presentazione di studi che evidenziano l'impatto negativo delle malattie reumatiche sugli organi interni. Torna all'archivio