Malattia di Kawasaki, spondilite anchilosante materna potrebbe rappresentare fattore di rischio nella progenie. Studio su JAMA
Domenica 16 Maggio 2021
Nicola Casella
Un piccolo studio condotto a Taiwan, pubblicato su Jama sotto forma di breve pubblicazione di ricerca (Research Letter), ha individuato nella spondilite achilosante materna un possibile fattore di rischio di malattia di Kawasaki nella progenie, suffragando l'esistenza di un ruolo di alcuni fattori materni nell'aumentare il rischio di vasculite, soprattutto nelle gestanti in età più avanzata.
La malattia di Kawasaki rappresenta, come è noto, la vasculite pediatrica di maggior riscontro e la causa principale cardiopatia pediatrica acquisita nei Paesi sviluppati.
Studi precedenti avevano dimostrato l'esistenza di un'associazione tra fattori perinatali e fattori materni da un lato e lo sviluppo di malattia di Kawasaki dall'altro.
Fino ad ora, però, non era stata analizzata con attenzione l'associazione esistente tra la presenza di una malattia ad eziologia autoimmunitaria materna e lo sviluppo di sindrome di Kawasaki nella progenie.
Di qui questo studio pilota, condotto da ricercatori di Taiwan, che si è focalizzato sullo studio dei fattori sopra menzionati nello sviluppo di questa vasculite pediatrica, attingendo ai dati di un database clinico nazionale (the Taiwan Maternal and Child Health Database)
Lo studio, caso-controllo, ha raccolto i dati relativi a bambini di età inferiore ai 5 anni affetti da sindrome di Kawasaki, nati tra il 2004 e il 2010, utilizzando come ulteriore fonte di dati un database assicurativo sanitario nazionale (The Taiwan National Health Insurance Research Database).
Questo database assicurativo sanitario era stato implementato a Taiwan nel 1995, coprendo la quasi totalità degli assistiti nel 2003, ed è stato utile per formalizzare la diagnosi di sindrome di Kawasaku in base all'erogazione di alcune prestazioni sanitarie (prescrizione di immunoglobuline endovena, ospedalizzazione).
I ricercatori hanno incrociato, in base all'età e alla data indice di diagnosi di malattia di Kawasaki, i dati relativi ai soggetti con diagnosi di Kawasaki, con quello di individui sani provenienti dalla popolazione generale.
Da questo incrocio di dati, i ricercatori hanno incluso per le loro valutazioni nello studio quelli relativi a 4.197 piccoli pazienti affetti da malattia di Kawasaki (1.717 di età inferiore a 12 mesi e 1.261 di età pari ad un anno) e quelli relativi a 16.788 individui non affetti dalla sindrome.
Passando ai risultati, dall'analisi dei dati è emerso che l'appartenenza al sesso maschile (OR= 1,47), un'età alla gestazione pari o superiore a 35 anni (OR= 1,18), una diagnosi di Sjogren alla gestazione (OR=1,75) e di SpA (OR= 2,01) si associavano ad un maggior rischio di sindrome di Kawasaki nella progenie.
Al contrario, un basso peso alla nascita, un parto pre-termine e la presenza di altre patologie ad eziologia autoimmune nelle gestanti non erano associato ad un maggior rischio di vasculite.
Da ultimi, i dati dell'analisi di regressione multivariata hanno confermato che la presenza di SpA nelle gestanti si associava ad un rischio 2,02 volte più elevato di Kawasaki nella progenie.
In conclusione, “...lo studio ha dimostrato che il riscontro di SpA o di Sjogren esporrebbe ad un maggior rischio di vasculite nella progenie – scrivono i ricercatori – e che, quindi, la presenza di una malattia ad eziologia autoimmunitaria nelle gestanti (con i relativi trattamenti) potrebbe indurre una predisposizione epigenetica allo sviluppo di sindrome di Kawasaki nella progenie”.
Nicola Casella
Bibliografia Chang C-L et al. Maternal and Perinatal Factors Associated With Kawasaki Disease Among Offspring in Taiwan. JAMA Netw Open. 2021;4(3):e213233. doi:10.1001/jamanetworkopen.2021.3233 Leggi