Lupus, sepsi sorpassa polmonite tra le cause di ospedalizzazione per infezioni associate
Lunedi 21 Dicembre 2020
NC
La sepsi ha superato la polmonite come causa di ospedalizzazione per infezioni associate a LES, con tassi di ospedalizzazione, nel primo caso, superiori di 6 volte nei periodi considerati (1998-2000 e 2015-2016. Lo dimostrano i risultati di uno studio recentemente pubblicato su Arthritis & Rheumatology.
“L’attività del LES e l’impiego di farmaci immunosoppressori e di glucocorticoidi per il trattamento del LES sono notoriamente in grado di aumentare il rischio di infezione – ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio – mentre l’idrossiclorochina riduce il rischio infettivo in questi pazienti”.
“L’infezione di più frequente riscontro nel lupus – continuano – è rappresentata dalle polmoniti, che rendono conto di una percentuale di infezioni compresa tra il 25% e il 50%, seguita dalla sepsi, alle infezioni cutanee e dalla pielonefrite”.
Per esaminare i trend temporali di infezioni ospedaliere legate al LES, come pure i fattori legati all’impiego di risorse sanitarie e la mortalità intra-ospedaliera, i ricercatori hanno attinto ai dati di un registro nazionale Usa di pazienti ospedalizzati. Focalizzandosi sul periodo compreso tra il 1998 e il 2016, i ricercatori hanno passato in rassegna i dati sull’epidemiologia, i trend temporali e gli outcome relativi alle 5 infezioni ospedaliere di più frequente riscontro nel LES – polmonite, sepsi/batteriemia, infezioni a carico del tratto urinario, infezioni cutanee e dei tessuti molli e infezioni opportunistiche.
Da questo lavoro di rassegna dei dati, i ricercatori sono arrivati ad identificate 49.637.826 infezioni ospedaliere in individui non affetti da lupus e 328.744 in pazienti affetti da lupus.
Utilizzando un test ad hoc (the Cochran Armitage Test) per mettere a confront I trend temporali, nonché i modelli di regressione logistica multivariata per esaminare i fattori associati con l’impiego di risorse sanitarie – comprendendo i tempi di degenza ospedaliera superiori a 3 giorni, le variazioni rispetto a tempi di degenza mediani o la dimissione ospedaliera per passare ad un setting ancora non domiciliare – e la mortalità intra-ospedaliera.
Dai risultati è emerso che i tassi di ospedalizzazione, per 100.000 pratiche di rimborso assicurativo sanitario Usa, mettendo a confronto il triennio 1998-2000 con il biennio 2015-2016, erano pari, rispettivamente, a 1,13 vs. 1,61 per le infezioni opportunistiche, a 4,78 vs. 12,2 per le infezioni cutanee e dei tessuti molli, a 1,94 vs. 6,12 per le infezioni a carico del tratto urinario, a 15,09 vs. 17,05 per le polmoniti e, last but not least, a 6,31 vs. 39,64 per la sepsi (incremento di ben 6 volte).
La polmonite, dunque, stando a questi dati, è rimasta l’infezione ospedaliera più frequentemente associata al lupus fino a 2012, per essere soppiantata dalla sepsi.
Quanto ai modelli di regressione logistica, è emerso che la diagnosi di sepsi, un’età avanzata, un punteggio Deyo-Charlson pari almeno a 2, l’affiiazione al programma di assistenza sanitaria Medicare o Medicaid e l’ospedalizzazione in istituti siti in aree urbanizzate erano significativamente associati ad una probabilità maggiore di mortalità intra-ospedaliera e di tutti gli outcome legati al consumo di risorse sanitarie.
Inoltre, i pazienti di etnia Afro-Americana erano significativamente associati con una maggiore probabilità di impiego di risorse sanitarie (probabilmente perché provenienti da condizioni economiche più disagiate).
“In conclusione, lo studio ha documentato un tasso crescente di infezioni ospedaliere nei pazienti con lupus, che ha superato i tassi di crescita della popolazione generale Usa – scrivono i ricercatori nel commentare i risultati ottenuti – Non solo: la sepsi ha superato la polmonite come causa principale di infezione ospedaliera”.
“Le analisi di regressione logistica, inoltre – continuano – hanno associato la sepsi ad un maggior consumo di risorse sanitarie, prognosi sfavorevoli e ai livelli più elevati di mortalità intra-ospedaliera. Tali risultati possono essere presi in considerazione per disegnare interventi ad hoc a livello ospedaliero e di sistema organizzativo per migliorare la prognosi dei pazienti lupici ospedalizzati per infezione, ottimizzando le risorse disponibili e riducendo la mortalità”.
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Bibliografia Singh JA et al. Hospitalized Infections in Lupus: A Nationwide Study of Types of Infections, Time‐trends, Healthcare Utilization and In‐Hospital Mortality. Arthritis & Rheumatology 2020 Leggi