Lupus e alterata funzione cognitiva: quali sono i fattori di rischio?
Sabato 25 Maggio 2019
Nicola Casella
Oltre all'umore e alla fatigue, i meccanismi infiammatori e il danno d'organo hanno un impatto significativo sull'efficienza delle funzione cognitiva. Sono queste le conclusioni di uno studio di recente pubblicazione su ARD che suggeriscono, di conseguenza, la necessità di personalizzare gli approcci terapeutici in base alla specificità del singolo paziente, allo scopo di rispondere ai “driver” di alterazione cognitiva più rilevanti.
Razionale e disegno dello studio La disfunzione cognitiva rappresenta una problematica clinica assai rilevante nel lupus, essendo in grado di interessare la quasi totalità dei pazienti lupici (90%). Le cause alla base della disfunzione cognitiva sono ancora poco chiare, e limitate sono ancora oggi le possibilità di trattamento.
Ad oggi, non esistono misure affidabili della disfunzione cognitiva nel LES: alcuni studi hanno documentato l'esistenza di correlazioni limitare tra le anomalie strutturali cerebrali nel LES e la funzione cognitiva mentre si assiste parallelamentem ad un crescente interesse all'impiego delle tecniche di imaging a risonanza magnetica funzionale (fMRI) nella valutazione della funzione cognitiva nel LES.
L'obiettivo che si è proposto questo studio è stato quello di mettere a confronto la funzione cognitiva in pazienti con LES con quella di individui sani, utilizzando sia tecniche comportamentali che di neuroimaging.
Su questi presupposti, i ricercatori hanno raccolto i dati clinici e psicologici, ed effettuato prelievi ematici per la presenza di biomarcatori rilevanti, da tutti i partecipanti alla sperimentazione.
E' stata valutata la funzione neurocognitiva mediante l'impiego dei test CANTAB (the Cambridge Neuropsychological Test Automated Battery). Si è utilizzata la fMRI, invece, per valutare le risposte cerebrali alla memoria di lavoro (WM) e all'attività di processamento emotivo (riconoscimento facciale delle emozioni).
Lo studio ha reclutato 36 pazienti con LES e 30 controlli sani. I pazienti con LES totalizzavano punteggi più elevati nelle misure legate alla depressione e alla fatigue. Inoltre, i partecipanti con lupus presentavano livelli più elevati di hs-CRP, di IL-6 e di stimolatori dei linfociti B rispetto ai controlli (p<0,001).
Risultati principali I pazienti lupici sono quelli che hanno mostrato un peggioramento statisticamente significativo della loro abilità di processamento rapido delle informazioni visuali, una misura di attenzione sostenuta, rispetto ai controlli (p=0,002).
Inoltre, considerando la WM, è emerso che i pazienti lupici mostravano un'alterazione delle risposte cerebrali, soprattutto del DMN (network di regioni corticali e sottocorticali che sono attivate quando l'individuo in condizioni di piena vigilanza non presta attenzione ad alcun compito specifico, - la persona si trova in stato di riposo) e del nucleo caudato.
Dai dati laboratoristici, è emerso che livelli elevati di VCAM-1 e il danno d'organo erano entrambi associati, in modo statisticamente significativo, con una ridotta attenuazione del DMN (p=0,01 e p=0,005, rispettivamente) come pure a riduzione dei segnali BOLD nelle aree del nucleo caudato. Livelli elevati di IL-6, inoltre, sono risultati significativamente associati con un più basso segnale BOLD nelle aree del nucleo caudato (p=0,032). Riassumendo Nei pazienti con LES si assiste, rispetto ad individui sanim ad un'alterazione dei meccanismi di attenzione sostenuta.
“Una scarsa attenuazione del DMN – scrivono i ricercatori – potrebbe contribuire all'insorgenza di disfunzione cognitiva nel lupus, per quanto siano necessari studi prospettici per confermare tale ipotesi”.
Riassumendo Nel complesso, lo studio: - aumenta la consapevolezza che la disfunzione cognitiva nel lupus è legata a molteplici driver e che il trattamento di questi pazienti dovrebbe essere personalizzato alla situazione del singolo paziente - sollecita l'individuazione di un biomarcatore per la disfunzione cognitiva nel LES - suggerisce, per l'implementazione dei prossimi trial clinici sull'argomento, l'inclusione di alcuni fattori chiave nel disegno dello studio - sottolinea come i pazienti lupici si servano, probabilmente, di meccanismi cerebrali di compensazione per mantenere le performance cognitive. Questo andrebbe tenuto presente tanto nel disegno dei trial clinici, quanto nelle valutazioni cliniche
Nicola Casella
Bibliografia Barraclough M, McKie S, Parker B, et al. Altered cognitive function in systemic lupus erythematosus and associations with inflammation and functional and structural brain changes [published online April 12, 2019]. Ann Rheum Dis. doi:10.1136/annrheumdis-2018-214677