I risultati dello studio mostrano altresì che in generale belimumab è stato ben tollerato, con tassi di reazioni avverse comparabili nei gruppi in trattamento con placebo e con belimumab.
Belimumab è un anticorpo monoclonale che riconosce in modo specifico e inibisce l'attività biologica dello stimolatore dei linfociti B o BLyS.
Il BLyS è una proteina presente naturalmente scoperta da HGS, necessaria affinché i linfociti B maturino e diventino plasmociti. I plasmociti producono anticorpi, la prima linea di difesa dell'organismo contro le infezioni. Si ritiene che nel lupus e in talune altre malattie autoimmunitarie alte concentrazioni di BLyS contribuiscano alla produzione di autoanticorpi che aggrediscono e distruggono i tessuti sani dell'organismo stesso. La presenza di autoanticorpi sembra essere correlata alla gravità della malattia. Studi preclinici e clinici suggeriscono che belimumab possa ridurre le concentrazioni di autoanticorpi nel LES. In 865 pazienti randomizzati e sottoposti a trattamento il belimumab ha raggiunto l'endpoint primario di efficacia generando un tasso di risposta nei pazienti affetti da LES alla 52° settimana superiore rispetto al placebo.
- Si è registrato un miglioramento clinicamente e statisticamente significativo del tasso di risposta dei pazienti in trattamento con belimumab e terapia standard rispetto al gruppo in trattamento con placebo e regime standard: 57,6% per 10 mg/kg di belimumab, 51,4% per 1 mg/kg belimumab e 43,6% per il placebo (rispettivamente p=0,0006 e p=0,013 per 10 mg/kg e 1 mg/kg belimumab).
- Il tasso di risposta dei pazienti nello studio BLISS-52 si basava sull'SLE Responder Index (SRI), che definisce la risposta del paziente come un miglioramento del punteggio SELENA SLEDAI di almeno 4 punti, senza alcun peggioramento clinicamente significativo in termini di BILAG, né alcun peggioramento clinicamente significativo della valutazione medica generale (PGA).
- Il numero di pazienti con risposta era maggiore nel gruppo in trattamento con belimumab in dosaggio 10 mg/kg rispetto al braccio placebo tra la 4° e l'8° settimana dello studio. Tale differenza era statisticamente significativa nella 16 settimana (p<0,05 per 10 mg/kg di belimumab rispetto al placebo). Il miglioramento era statisticamente significativo e perdurava per i pazienti in trattamento con 10 mg/kg e 1 mg/kg di belimumab a partire rispettivamente dalla 24° e dalla 28° settimana fino alla 52° (p<0,05 per entrambi i gruppi in trattamento con belimumab).
- In generale il miglioramento del tasso di risposta era stabile nei diversi sottogruppi.
- Si è osservato un trend della risposta alla dose, con una percentuale maggiore di pazienti con risposta nel gruppo in trattamento con 10 mg/kg di belimumab.
- I risultati per ciascun singolo componente dell'SRI supportano fortemente il miglioramento generale rilevato per l'endpoint primario.
Il programma di sviluppo di fase 3 per il belimumab comprende due sperimentazioni di superiorità in doppio cieco controllate con placebo multicentriche di fase 3, BLISS-52 e BLISS-76, volte a valutare l'efficacia e la sicurezza di belimumab in associazione alla terapia standard rispetto al placebo in associazione al regime terapeutico standard, nei pazienti affetti da LES con positività sierologica (HEp-2 ANA 1:80 e/o anti-dsDNA 0 IU/mL).
Si tratta del più vasto programma di sperimentazioni cliniche mai condotto tra i pazienti affetti da lupus. Belimumab è sviluppato da HGS e GSK nell'ambito di un accordo di sviluppo e commercializzazione congiunti siglato nell'agosto 2006. I risultati di BLISS-76, la seconda sperimentazione di fase 3 di belimumab, saranno annunciati il 2 novembre 2009.
Se i risultati di BLISS-76 saranno positivi, HGS e GSK intendono presentare richiesta per l'immissione in commercio negli Stati Uniti, in Europa e in altre zone nel primo semestre del 2010. Negli ultimi 50 anni le autorità di regolamentazione non hanno approvato alcun nuovo farmaco per il lupus
Torna all'archivio