Golimumab sotto riflettori dell'ACR. Al congresso di Philadelphia, infatti, sono stati presentati molti nuovi dati sul nuovo biologico anti TNF-alfa, Tra questi, i risultati a un anno degli studi GO-BEFORE e GO-REVEAL, due trial di fase III che, per la prima volta, dimostrano come golimumab, in associazione con metotrexate (MTX), sia in grado di ridurre la progressione del danno articolare e sia più efficace rispetto al solo MTX nei pazienti con artrite reumatoide (AR) in fase attiva e artrite psoriasica (PsA) in fase attiva.
Golimumab è un nuovo anticorpo monoclonale anti-TNF alfa totalmente umano che lega e neutralizza sia il TNF-alfa solubile sia quello di membrana. Il farmaco, recentemente autorizzato anche dall'Emea (dopo il sì dell'Fda dello scorso giugno), è il primo inibitore del TNF alfa disponibile per via sottocutanea, somministrabile una volta al mese, al dosaggio di 50 mg, approvato per il trattamento di artrite reumatoide, artrite psoriasica e psoriasi artropatica.
Lo studio GO-BEFORE è un trial multicentrico, controllato e randomizzato che ha coinvolto 637 pazienti adulti con AR attiva, naive al MTX. In questo studio, le analisi radiografiche a un anno hanno evidenziato che i pazienti trattati con golimumab 50 mg + MTX hanno ottenuto una riduzione statisticamente significativa del danno strutturale rispetto al basale e superiore a quella ottenuta nei pazienti trattati con solo MTX. La variazione è stata misurata con il metodo di van der Hejide Sharp (vdH-S), un indice radiografico della distruzione articolare che tiene conto sia dell'erosione sia del restringimento dello spazio articolare. Utilizzando questo indice, in cui punteggi più elevati corrispondono a un maggior danno strutturale, nel gruppo golimumab + MTX si è ottenuto un punteggio di 0,74 contro 1,37 osservato nel gruppo MTX.
Lo studio GO-REVEAL, invece, è stato condotto su 405 pazienti adulti affetti da PsA in fase attiva. Anche in questo trial, i soggetti trattati con l'associazione di golimumab 50 mg e MTX hanno mostrato una progressione del danno strutturale a 24 settimane significativamente inferiore rispetto a quelli che hanno ricevuto solo MTX, con una diminuzione del punteggio vdH-S rispetto al basale pari a 0,16 (± 1,31) nel primo gruppo contro un aumento di 0,27 (± 1,26) nel secondo. Il beneficio ottenuto si è mantenuto fino a 52 settimane
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