Malattie reumatiche

Fibromialgia, ok alla supplementazione con creatina

Uno studio pubblicato online ahead-of-print sulla rivista Arthritis Care & Research avrebbe dimostrato l'efficacia della supplementazione con creatina nel migliorare la funzione muscolare nei soggetti affetti da fibromialgia, suffragandone l'impiego in questa categoria di pazienti.

La creatina svolge un ruolo cruciale nel garantire un supporto energetico di pronta efficacia durante la contrazione muscolare, essendo coinvolta, mediante una reazione reversibile catalizzata dall'enzima creatin chinasi (CK) nel trasferimento di un gruppo fosforilato dalla fosforilcreatina all'adenosina difosfato (ADP), con conseguente rigenerazione dell'adenosina trifosfato (ATP), il carburante della maggior parte delle reazioni metaboliche dell'organismo.

Inoltre, la creatina può fungere da "tampone energetico spaziale" mediante il trasferimento di energia di mitocondri al citosol, reso possibile dalle presenza di isoforme diverse di CK che legano i siti della generazione di ATP (i mitocondri) a quelli del consumo di ATP (muscolo scheletrico e tessuto cerebrale).

La supplementazione con creatina è stata pertanto considerata come un potenziale trattamento adiuvante in un ampio spettro di patologie quali quelle caratterizzate da astenia muscolare, riduzione di massa ossea, malattie articolari e disturbi metabolici e del sistema nervoso centrale.

La fibromialgia è una sindrome cronica di eziologia sconosciuta, caratterizzata da dolore generalizzato, disfunzione muscolare, disabilità, astenia, stress psicologico, disfunzione cognitiva, sonno e disturbi dell'umore.
Il trattamento di questa condizione prevede l'impiego di diverse categorie di farmaci (antidepressivi, oppioidi, sedativi) in associazione all ‘adozione di alcune misure non farmacologiche quali l'esercizio fisico e le terapie comportamentali). Tale approccio, tuttavia, si caratterizza ancora per scarsa efficacia e l'insorgenza di alcuni eventi avversi.

Alcune evidenze hanno suggerito che alla base della fisiopatologia della fibromialgia vi sarebbero anomalie a livello dei processi bioenergetici che coinvolgono il tessuto muscolare (riduzione del contenuto di ATP intramuscolare e di fosforilcreatina).
Di qui il razionale di impiego della creatina come strumento in grado di ripristinare le concentrazioni di gruppo fosfato necessarie per una corretta funzionalità muscolare.

Gli autori della nuova pubblicazione hanno messo a punto uno studio clinico della durata di 16 settimane, il primo studio randomizzato sull'efficacia della supplementazione di creatina in pazienti affetti da fibromialgia.
A tal scopo, 32 pazienti sono stati randomizzati, secondo un rapporto 1:1, al trattamento con supplementazioni di creatina (20 g nei primi 5 giorni, 5g/die durante tutto il trial) o con placebo.

Sia all'inizio dello studio che dopo 16 settimane di trattamento, i ricercatori hanno effettuato nel campione reclutato valutazioni relative alla funzione muscolare, a quella cognitiva, alla qualità della vita, alla funzione renale e all'incidenza di eventi avversi. Inoltre, mediante risonanza magnetica spettroscopica, sono state condotte misurazioni del contenuto di fosforilcreatina muscolare.

I risultati hanno documentato, alla fine del trial, un maggior contenuto di fosforilcreatina muscolare nei soggetti trattati con creatina rispetto al gruppo placebo (+80,3% vs. -2,7%; p = 0,04), a suggerire una correzione delle squilibrio energetico muscolare osservato nei soggetti affetti da fibromialgia.

Non solo: i pazienti supplementati con creatina hanno mostrato anche un miglioramento della forza muscolare rispetto a quelli trattati con placebo negli esercizi fisici di valutazione della forza muscolare degli arti inferiori e dei muscoli pettorali (+9,8% e +1,2% vs. placebo: -0,5% and -7,2%; p = 0,02 and p = 0.002). Inoltre,  la forza isometrica (il muscolo sviluppa tensione ma non modifica la propria lunghezza e non effettua lavoro) è risultata maggiore nel gruppo supplementato con creatina rispetto al gruppo placebo (+6,4% e -3.2%; p = 0,007).

Considerando, tuttavia, gli altri outcomes legati alla condizione di fibromialgia (dolore, funzione cognitiva, qualità del sonno e qualità della vita), la supplementazione non ha sortito benefici rispetto al placebo, non ha condizionato l'assunzione di cibo e, comunque, non ha determinato l'insorgenza di effetti avversi, in particolare a carico della funzione renale.

"E' possibile affermare, pertanto, la sicurezza della supplementazione con creatina nei pazienti affetti da fibromialgia, che si aggiunge alle osservazioni di sicurezza d'impiego della supplementazione in questione, documentate in letteratura in molte altre popolazioni di pazienti. -scrivono gli autori nella discussione del lavoro. - (...) Inoltre, è degno di nota il fatto che alcuni studi abbiano dimostrato effetti aggiuntivi della supplementazione di creatina insieme ad esercizi di allenamento fisico in una molteplicità di patologie. Sarà pertanto necessario che i prossimi studi approfondiscano gli effetti combinati della supplementazione di creatina con l'allenamento fisico in questa sindrome."

Alves CRR et al. Creatine supplementation in fibromyalgia: a double-blind, randomized, placebo controlled trial. Arthritis Care & Research DOI 10.1002/acr. 2202
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