Terapia

Donne con AR, tre su quattro soffrono di dolore

Quasi tre quarti delle donne (il 72%) colpite da artrite reumatoide soffrono ogni giorno di episodi dolorosi, nonostante il 75% delle pazienti assuma farmaci antidolorifici: un dolore fisico che ha un pesante impatto negativo anche sulla vita sociale ed emotiva delle persone affette. A rivelarlo sono i risultati di uno studio presentato a Roma al congresso dell'Eular.

Lo studio ha coinvolto 27.459 donne di età compresa tra 25 e 65 anni (età media 46 anni) abitanti in sette diversi paesi europei (Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia, Spagna, Usa e Canada): nel 75% dei casi, le partecipanti avevano ricevuto una diagnosi formale di artrite reumatoide da oltre un anno, mentre il 69% aveva affermato di avere una malattia di grado da moderato a severo..
Alle donne coinvolte è stato chiesto di compilare un questionario, progettato per valutare la presenza di dolore e il suo impatto su vari aspetti della vita quotidiana.

I dati raccolti nel corso dello studio sono imponenti. Le donne colpite da artrite reumatoide hanno riferito di soffrire di sentimenti di isolamento e solitudine, affermando che spesso la loro condizione ha inciso negativamente sulle relazioni intime. Il 40% delle donne single intervistate, per esempio, ha dichiarato avere maggiori difficoltà a trovare un partner e il 22% delle donne con un divorzio o una separazione alle spalle hanno attribuito all'artrite reumatoide un ruolo nella decisione di separarsi dal proprio partner. Il 67% delle intervistate ha dichiarato di nascondere il dolore ai familiari più prossimi, e il 67% di essere alla continua ricerca di nuovi metodi per affrontare la sofferenza.

L'indagine, inoltre, ha rivelato che malattia e dolore associato hanno un impatto negativo anche sulla vita professionale, potendo ridurre notevolmente la produttività sul lavoro. Molte delle persone intervistate hanno riferito che il dolore ha avuto un effetto a lungo termine importante sulla loro vita lavorativa, al punto che il 23% si è trovata costretta ad abbandonarlo e il 17% a passare da un'occupazione a tempo pieno a una a tempo parziale.

"Questi dati confermano che il dolore è una questione fondamentale per le donne con artrite reumatoide, un aspetto che le colpisce profondamente nella possibilità di svolgere una vita fisica, emotiva e relazionale normale", ha affermato il presidente di Eular Paul Emery, professore di reumatologia all'Università di Leeds. "Per questo, è di estrema importanza adottare strategie di gestione del dolore che siano effettivamente in grado di ridurlo, restituendo produttività lavorativa e possibilità di condurre una normale vita sociale".

Di fronte a un quadro tanto invalidante non è mancato un commento dell'associazione europea di pazienti Pare, People with Arthritis and Rheumarism in Europe. Secondo il vice presidente Neil Betteridge, "occorre assolutamente mettere il paziente al centro di tutte le discussioni sulla gestione delle condizioni reumatiche, allargando sempre più il dialogo tra medici e pazienti". A questo proposito, Betteridge si augura un maggior coinvolgimento dei pazienti (e una maggior inclusione delle loro necessità) in futuri progetti di ricerca e studi clinici.
Torna all'archivio