Il 5 maggio, in occasione del XIV Congresso Nazionale, si apriranno le urne per il rinnovo del Consiglio Direttivo del CROI.
Poiché mi sembrava opportuno che non si giungesse impreparati alle elezioni, nel senso che non si arrivasse all'ultimo momento con liste e listini di aspiranti Consiglieri disgiunte da programmi di lavoro tali da garantire continuità al nostro CROI, ho stimolato il Consiglio Direttivo a fare delle proposte all'elettorato. Si doveva trattare, evidentemente, di proposte non vincolanti, finalizzate solo a dare spunto ad una discussione più ampia che coinvolgesse tutti i soci.
A tutti è giunta in questi giorni la bozza di modifica dello Statuto che verrà sottoposta al giudizio dell'Assemblea venerdì 6 maggio, una proposta che mira a dare una risposta alla base del CROI, che ha più volte esplicitato il desiderio di sentirsi maggiormente rappresentata in ambito di esecutivo e di vedere maggiormente supportate dal "centro" le iniziative locali.
Per soddisfare queste esigenze si è ritenuto opportuno dotare l'elettorato di uno strumento che rendesse possibile la presenza all'interno del Consiglio Direttivo, con potere esecutivo quindi, di esponenti rappresentativi delle realtà regionali, votati in liste locali. Ciò premesso, poiché non era immaginabile un Consiglio Direttivo nel quale fossero rappresentate tutte le 20 Regioni, indipendentemente dalla numerosità delle popolazioni residenti, si è optato per la costituzione di macro-regioni aggregate sulla base del numero di abitanti e del numero di reumatologi in esse operanti. Si sono così identificate 8 macro-regioni secondo lo schema riportato a fianco.
Un Consiglio Direttivo composto soltanto dai soli rappresentanti macro-regionali avrebbe però determinato inevitabilmente l'esclusione di candidati che, per la loro personale capacità, avrebbero potuto portare un contributo fattivo al CROI, ma che non avrebbero trovato spazio in Consiglio per il solo fatto che un altro candidato della loro Regione era già stato eletto.
Per risolvere questo problema si è quindi pensato a una doppia via elettiva: una prima nomina di 8 Consiglieri in rappresentanza delle 8 macroregioni, ciascuno votato dal proprio elettorato di zona e una seconda nomina di 7 Consiglieri votati unitamente da tutti soci nell'ambito di un unico listino "nazionale". Con due schede di voto viene pertanto mantenuta la rappresentatività periferica e non vengono a priori escluse candidati validi per il buon governo del CROI.
Su queste basi il Consiglio Direttivo, quasi che già si volesse fare un passo avanti verso le modifiche statutarie che si auspica diventino efficaci già con la tornata elettorale del 2014, ha ritenuto opportuno dare delle indicazioni di voto che tenessero conto della necessità di rinnovamento senza che ciò comportasse la perdita del patrimonio di esperienza acquisita da alcuni Consiglieri in carica.
Così, a simulare la doppia modalità elettiva, si è immaginato un listino nazionale che comprendesse Giovanni Arioli, Angelo Corvetta, Luigi Di Matteo, Maurizio Muratore, Erberto Paresce, Angelo Pucino e Magda Scarpellini, mentre le macro-regioni potrebbero essere rappresentate da Paolo Beltrametti (Piemonte, Valle D'Aosta e Liguria), Oscar Epis (Lombardia), Gianniantonio Cassisi (Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia), Maurizio Benucci (Emilia Romagna e Toscana), Salvatore Antonelli (Umbria, Marche e Lazio), Carlo Venditti (Abruzzo, Molise e Campania), Angelo De Cata (Puglia, Basilicata e Calabria) e Mario Bentivegna (Sicilia e Sardegna).
Con queste candidature verrebbe garantito un ricambio di metà del precedente Consiglio e tutto il territorio nazionale sarebbe rappresentato in termine di sedi e di ruoli istituzionali.
Ancora una volta vorrei comunque ribadire che questa è solo un gesto per stimolare chi ritiene di poter collaborare alla crescita del CROI con un impegno serio e costante a proporre la propria candidatura. Arrivederci alle urne. Gianni Leardini