Terapia

Canakinumb efficace nell'artrite gottosa

L'anticorpo monoclonale canakinumab (Ilaris, Novartis) ad alto dosaggio si è dimostrato significativamente più efficace della terapia standard con steroidi nei pazienti con artrite gottosa in uno studio presentato al congresso dell'Eular, e pubblicato in contemporanea online su Arthritis & Rheumatism.
In particolare, il biologico è risultato superiore allo standard nel ridurre rapidamente il dolore provocato dalle riacutizzazioni artritiche, i cosiddetti ‘flare'.

"Alla dose di 150 mg, il farmaco ha fornito un rapido controllo del dolore, a partire da 6 ore dalla somministrazione" ha spiegato Alexander So, dell'Università di Losanna, durante la presentazione dei dati. "A 72 ore post-somministrazione il 78% dei pazienti ha ottenuto una riduzione del dolore di almeno il 75% contro il 45% dei pazienti trattati con triamcinolone acetonide" (P < 0,001).
Inoltre, dopo un'iniezione di canakinumab, solo uno dei 27 pazienti trattati (il 3,7%) ha avuto una riacutizzazione dolorosa della malattia contro 25 pazienti sui 56 (il 45%) in terapia con lo steroide (P=0.006).

Il problema delle terapie attualmente in uso per l'artrite gottosa è che non sono efficaci in tutti i pazienti e che possono essere controindicate in presenza di comorbilità, quali diabete ipertensione e danno renale. Canakinumab potrebbe offrire una valida alternativa. Il farmaco è infatti un anticorpo anti-IL-1β a lunga emivita (21-28 giorni) ed è noto che nell'artrite gottosa si ha un aumento della produzione di questa citochina infiammatoria. In più, l'emivita prolungata ne consente la somministrazione di una sola iniezione efficace per almeno due mesi.

Al momento, l'anticorpo è approvato in Europa e negli Stati Uniti solo per il trattamento un gruppo di malattie autoinfiammatorie rare e potenzialmente letali, denominate sindromi periodiche associate alla criopirina (CAPS).

L'obiettivo del trial presentato all'EULAR era dunque testare efficacia e sicurezza del biologico e individuarne la dose target per il trattamento dell'artrite gottosa acuta. A tale scopo, i ricercatori hanno effettuato uno studio multicentrico, in singolo cieco e con disegno double.dummy, della durata di 8 settimane, su 191 pazienti di età compresa tra i 18 e gli 80 anni, con una riacutizzazione gottosa acuta in corso e refrattari al trattamento con FANS e/o colchicina o nei quali tali farmaci erano controindicati.

I partecipanti sono stati randomizzati al trattamento con un'iniezione sottocute di canakinumab (10, 25, 50, 90, or 150 mg) o con 40 mg di triamcinolone acetonide per via intramuscolare. L'endpoint primario era il controllo del dolore a 72 ore post-somministrazione, mentre gli endpoint secondari comprendevano l'intensità del dolore a 24 e 48 ore post-somministrazione, il tempo alla riduzione del 50% dell'intensità del dolore, il tempo alla riacutizzazione fino a 8 settimane post-trattamento e la valutazione dei livelli di proteina C-reattiva e di amiloide A sierica (SAA) a 72 ore, a 7 giorni e a 4 e 8 settimane post-somministrazione.

Durante la presentazione, So ha detto che sia canakinumab sia triamcinolone hanno portato a una riduzione della proteina C-reattiva, ma tutte le dosi testate dell'anticorpo hanno determinato una rapida caduta dei livelli del marker al di sotto del limite inferiore di normalità (3 mg/l), mentre lo steroide no (P < 0,05). Inoltre, il risultato ottenuto dalla dose più elevata di canakinumab sul fronte del sollievo del dolore non è stato pagato in termini di riduzione della tollerabilità. Infatti, nei 28 pazienti trattati con i 150 mg non si sono osservati eventi avversi seri, mentre ne sono stati riportati due nei soggetti trattati con triamcinolone. Inoltre, l'incidenza complessiva degli effetti collaterali dei due farmaci è stata paragonabile (41% con canakinumab contro 42% con triamcinolone).

A. So, et al. Canakinumab for the treatment of acute flares in difficult-to-treat gouty arthritis. Arth & Rheum 2010; DOI: 10.1002/art.27600
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