Un'analisi retrospettiva dei risultati ottenuti da pazienti con un’artrosi dell’articolazione temporo-mandibolare sottoposti a un ciclo di cinque artrocentesi più iniezioni di acido ialuronico una volta alla settimana suggerisce che questo approccio può essere più efficace nei pazienti al di sopra dei 45 anni rispetto a quelli più giovani.
Il lavoro è pubblicato sul numero di settembre del Journal of Oral and Maxillofacial Surgery ed è opera di un gruppo italiano guidato da Luca Guarda-Nardini, MD, del Dipartimento di Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Università degli Studi di Padova.
“Il problema chiave è la diagnosi” spiega l’autore senior dello studio, Daniele Manfredini, aggiungendo che i sintomi dei soggetti più giovani probabilmente non sono correlati all’artrosi, nonostante i riscontri clinici e radiografici simili.
Manfredini e il suo gruppo hanno analizzato retrospettivamente i dati relativi a 76 pazienti che sono stati seguiti per un anno. Gli outcome principali erano il dolore a riposo e durante la masticazione, l'efficienza soggettiva della masticazione, la limitazione funzionale, l'efficacia percepita e l’ampiezza di movimento della mascella.
L'interesse per l’utilizzo dell’acido ialuronico nell’articolazione temporo-mandibolare si basa non solo sui possibili effetti lubrificanti del prodotto, ma anche sulla sua efficacia nei disturbi di natura infiammatorio-degenerativa. In questo studio, i ricercatori hanno voluto esaminare l'efficacia delle infiltrazioni in relazione all'età dei pazienti, alla luce del fatto che i disturbi infiammatori-degenerativi di questa articolazione hanno un’insorgenza più tardiva rispetto ad altre problematiche a carico della stessa articolazione. Hanno quindi identificato tre gruppi di età e hanno valutato in ciascuno l’efficacia del trattamento.
L'analisi ha mostrato che nei pazienti sopra i 45 anni l’artrocentesi e le iniezioni di acido ialuronico hanno portato a un miglioramento di tutti gli outcome, mentre in quelli più giovani solo del dolore durante la masticazione e dell'efficacia soggettiva.
Gli autori scrivono: "In generale, questo studio ha fornisce dati che possono essere utili nella pianificazione del trattamento per il singolo paziente, suggerendo che un ciclo di artrocentesi più iniezioni di acido ialuronico per curare i sintomi di un’artrosi dell’articolazione temporo-mandibolare sono meno indicati per i soggetti che hanno meno di 45 anni rispetto a quelli più anziani".
Tore Bjornland, della facoltà di odontoiatria dell’Università di Oslo, ha commentato lo studio dicendo di non essere molto convinto dai dati dei colleghi italiani e chiedendosi come mai siano state utilizzate cinque iniezioni, senza capirne la ragione.
Bjornland, che pure ha studiato le infiltrazioni di acido ialuronico per il trattamento dell’artrosi dell’articolazione temporo-mandibolare, ha detto che ci vorrebbero studi prospettici controllati per escludere la possibilità che i miglioramenti osservati sono dovuti alla sola artrocentesi, la quale, secondo lui, è un trattamento importante nei pazienti con artrosi dell’articolazione temporo-mandibolare, e forse anche in altre malattie comuni.
Riguardo al numero di infiltrazioni, Manfredini ha detto che lo studio fa parte di un progetto di ricerca ancora in corso che punta a identificare i fattori prognostici e a personalizzare la terapia, eventualmente anche con una progressiva riduzione del numero di iniezioni.
“In effetti” ha riconosciuto l’autore, “va considerato che per un’articolazione piccola come quella temporo-mandibolare un protocollo di cinque iniezioni è molto invasivo”. Perciò, ha aggiunto “stiamo attualmente testando un acido ialuronico di peso molecolare superiore per provare a ridurre l'invasività del trattamento. Pur tenendo conto di questo, i nostri risultati suggeriscono che nei soggetti più giovani l'uso delle infiltrazioni di acido ialuronico è meno indicato che nei soggetti più anziani”.
Manfredini ha anche commentato che la selezione dei pazienti probabilmente rimarrà una sfida. "Il vero problema è che l'espressione di sintomi dolorosi è sempre il risultato di una combinazione di fattori, per cui l’imaging è spesso scarsamente predittivo delle necessità di trattamento. Inoltre, mancano studi sull’acido ialuronico e il rimodellamento articolare. Al momento, il mio suggerimento clinico è di utilizzare un ciclo di iniezioni di acido ialuronico, abbinato a un counseling intensivo, nei pazienti più anziani con sintomi clinici gravi (per esempio un dolore che dura da mesi) e una degenerazione articolare ".
Luca Guarda-Nardini, et al. Treatment Effectiveness of Arthrocentesis Plus Hyaluronic Acid Injections in Different Age Groups of Patients With Temporomandibular Joint Osteoarthritis. Journal of Oral and Maxillofacial Surgery 2012;70(9):2048-2056.
Torna all'archivio