Artrite reumatoide, si cura meglio se c'è un target terapeutico
Martedi 31 Gennaio 2012
Nell'artrite reumatoide (AR), la "Goal Directed Therapy", ovvero la terapia che ha come obiettivo il raggiungimento di un punteggio inferiore a 2,6 del DAS 28 è più efficace delle cure standard che hanno il compito di ridurre i segni e i sintomi della patologia senza un obiettivo preciso, e che non prevedono il monitoraggio costante del DAS 28 o del HAQ (Health Assessment Questionnaire) Disability Score. E' quanto emerso da uno studio pubblicato su Rheumatology.
Gli esperti hanno comparato gli outcome dopo uno studio osservazionale di due anni in 90 pazienti affetti da AR, suddivisi in due gruppi: quelli che avevano ricevuto le cure standard e quelli trattati con la "Goal Directed Therapy". L'outcome principale dello studio era il miglioramento della qualità di vita espresso nel punteggio HAQ.
Un'analisi che ha incluso tutti i pazienti ha mostrato che i soggetti di sesso maschile avevano una probabilità inferiore di ottenere la remissione della patologia (OR 0,3; 95% CI 0,1, 0,8) mentre i pazienti che non presentavano erosioni avevano una probabilità superiore di ottenere la remissione (OR 2,9; 95% CI 1,1, 8,2).
Il punteggio HAQ medio - al termine del periodo di osservazione - risultava significativamente inferiore nel gruppo che aveva ricevuto la "Goal Directed Therapy", documentando un netto miglioramento della qualità di vita in tali soggetti. Secondo gli esperti, un numero superiore di pazienti trattati con la "Goal Directed Therapy" ha ricevuto una terapia combinata con farmaci antireumatici modificanti la malattia (12 vs 3%, P = 0,048), ma non biologici (20 vs 13%, P = 0,32).
Solamente la "Goal Directed Therapy" era associata alla remissione della patologia nei pazienti che presentavano la malattia da un tempo pari a 15 anni (OR 5,7 IC 95%, 1,5-21,7). I pazienti che avevano raggiunto la remissione, misurata attraverso il raggiungimento del punteggio prestabilito del DAS 28 (< 2,6), ottenevano un punteggio HAQ migliore.
Inoltre, il tasso di remissione tra i pazienti che avevano ricevuto la "Goal Directed Therapy" e che presentavano la patologia da 5 anni era nettamente superiore rispetto ai pazienti che avevano ricevuto le cure standard (39% vs 9%).
Nicola J. Gullick et al., Goal-directed therapy for RA in routine practice is associated with improved function in patients with disease duration up to 15 years, Rheumatology (2012) doi: 10.1093/rheumatology/ker399 leggi Torna all'archivio