Artrite reumatoide all'esordio, una disabilità elevata dopo un anno di trattamento per la malattia segnala un incremento della mortalità
Venerdi 18 Settembre 2020
NC
Un punteggio elevato dell'indice di disabilità (HAQ-DI) ad un anno si associa in modo statisticamente significativo ad un incremento della mortalità per tutte le cause nei pazienti AR all'esordio dopo un follow-up di dieci anni. Lo dimostrano i risultati di un'analisi condotta su una coorte canadese di pazienti affetti da artrite reumatoide (AR) all'esordio (CATCH), pubblicata su Arthritis & Rheumatology.
Inoltre, un punteggio DAS28 più elevato durante il follow-up è risultato associato anche con una mortalità per tutte le cause più elevata tra i pazienti sottoposti a trattamento con almeno un DMARDcs o biologico nel corso del primo anno.
A tal proposito, i ricercatori hanno ricordato che punteggi DAS28 più elevati erano risultati associati, in studi precedenti, ad un incremento della disabilità misurato mediante HAQ.
Razionale e obiettivo dello studio Mentre l'impatto dell'aumentata attività di malattia e del danno d'organo gioca probabilmente un ruolo nell'associazione tra punteggi HAQ elevati e l'aumento della mortalità, i ricercatori hanno sottolineato che le comorbilità potrebbero essere causa di morte e che i pazienti con AR all'esordio hanno minori chance di remissione e alterazioni funzionali di maggior impatto ad un anno rispetto a quelli senza alcuna comorbilità, come precedentemente dimostrato in studi sulla medesima coorte CATCH.
Lo studio si è proposto di verificare se l'associazione tra punteggi HAQ più elevati e la morbi- mortalità, documentata in pazienti con AR conclamata, fosse presente anche per i pazienti con AR all'esordio.
I ricercatori hanno studiato 1.724 pazienti con AR che avevano una durata della sintomatologia inferiore ad un anno al tempo del reclutamento nella coorte CATCH (decennio 2007-2017).
Questi pazienti avevano un'età media di 55 anni ed erano in maggioranza di sesso femminile (72%).
Risultati principali Dopo un follow-up della durata di 10 anni, 62 pazienti (pari al 2,4%) sono deceduti. I punteggi HAQ sono risultati significativamente più elevati sia al basale che ad un anno per quelli che erano deceduti, con valori compresi tra 1,2 e 0,9 rispetto ai punteggi compresi tra 1 e 0,5 dei pazienti sopravvissuti (NdR. Il questionario HAQ si compone di 8 categorie, ciascuna delle quali ha un punteggio compreso tra 0 e 3, con 0 indicativo di assenza di alterazione funzionale autoriferita dal paziente e 3 indicativo di alterazione funzionale severa).
In modo analogo, i punteggi DAS28 sono risultati significativamente più elevati per entrambi i timepoint sopra indicati (al basale e dopo un anno) per i pazienti deceduti rispetto a quelli sopravvissuti, riducendosi da 5,4 a 3,6 per i pazienti deceduti e da 4,9 a 2,8 per quelli non deceduti in un anno.
Mentre il punteggio HAQ al basale non è risultato significativamente associato con la mortalità per tutte le cause in un modello multivariato aggiustato in base all'età, al sesso di appartenenza, alle comorbilità, all'attività di malattia, al fumo, al livello di istruzione, alla sieropositività autoanticorpale, alla durata dei sintomi e all'impiego di glucocorticoidi, l'associazione tra l'HAQ e la mortalità ad un anno è rimasta statisticamente significativa, con un hazard ratio pari a 1,87.
Implicazioni dello studio La combinazione dei risultati dello studio (HAQ-mortalità) con l'associazione punteggi DAS28 elevati-aumento della disabilità, suggerisce come un controllo insoddisfacente di malattia nel corso del primo anno di trattamento per l'AR potrebbe portare ad un incremento della disabilità (punteggi HAQ più elevati) che, a sua volta, potrebbe contribuire ad una mortalità più elevata. Ciò potrebbe indicare che i pazienti con AR che non sperimentano una buona risposta alla terapia durante il primo anno vanno incontro ad una mortalità successiva più elevata.
In aggiunta ai punteggi HAQ più elevati, è emerso che la mortalità per tutte le cause era indipendentemente associata con l'età, il sesso maschile, un livello di istruzione più basso, un numero maggiore di comorbilità, un'attività di malattia al basale più elevata e con l'impiego di glucocorticoidi.
La conoscenza di questi fattori può essere utile in clinica in quanto può guidare le discussioni medico-paziente sui fattori di rischio associati con la prognosi, la prescrizione di glucocorticoidi, i consigli alla cessazione del fumo, il monitoraggio delle risposte alla terapia e l'empowerment dei pazienti.
Tra i limiti metodologici intrinseci del lavoro si segnala la presenza di elementi confondenti potenziali non tenuti presenti nell'aggiustamento delle stime. Nello specifico, non si è tenuto conto: della variabilità di accesso alle terapie avanzate della presenza di comorbilità ulteriori non riportate nel questionario HAQ della severità delle comorbilità rilevate.
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Bibliografia Fatima S et al. Health Assessment Questionnaire at One Year Predicts All‐Cause Mortality in Patients with Early Rheumatoid Arthritis Arthritis Rheumatol. 2020 Sep 6. Leggi