Arterite cellule giganti e Covid-19: come distinguere? Review traccia una checklist
Venerdi 19 Febbraio 2021
Nicola Casella
L'arterite a cellule giganti e il Covid-19 condividono la cefalea, la febbre, livelli elevati di CRP e la tosse, mentre la perdita della vista, la claudicatio mandibolare e le conte piastriniche e linfocitarie potrebbero discriminare meglio le due condizioni.
Questa una delle osservazioni principali emerse da una review di recente pubblicazione su the Journal of Rheumatology che ha fatto il punto sulla sintomatologia alla base delle due condizione, tracciando una sorta di checklist per permetterne una diagnosi più agevole.
Come è noto, l'arterite a cellule giganti (GCA) rappresenta un'emergenza medica che necessita di una tempestiva valutazione da parte di alcuni specialisiti, quali il reumatologo o l'oftalmologo.
La cefalea rappresenta, notoriamente, uno dei sintomi più comuni di arterite anche se, durante la pandemia di Covid-19 si è scoperto come questo simtomi rappresenti anche una spia molto comune di Covid-19. Nel Regno Unito, la cefalea non rappresenta ancora uno dei sintomi ufficiali che dovrebbe accendere il sospetto diagnostico di Covid-19, da confermare mediante tampone. Eppure, durante il primi picco pandemico, si sono avuti alcuni pazienti indirizzati ai reumatologi per sospetta arterite a cellule giganti che erano affette da Covid-19.
Il test di prima linea impiegato per valutare la possibile presenza di GCA, dopo i test ematici, è rappresentato dall'ecografia dell'arteria temporale, Questo esame richiede una stretta prossimità tra il paziente e il tecnico ecografista per almeno 30 minuti. La scansione ha luogo in piccolo ambiente contenente molte superfici che necessitano di una laboriosa disinfezione e ciò non rappresenta una situazione ideale se il paziente è affetto da Covid-19.
Di qui l'idea dei ricercatori di creare una sorta di checklist per aiutare i membri dello staff clinico a discriminare, con ragionevole probabilità, un paziente con GCA da un paziente affetto da Covid-19.
Cenni sulle modalità di implementazione della review Per identificare le caratteristiche comuni e quelle distintive di GCA e Covid-19 e, in ultima analisi, per prevenire gli errori diagnostici, i ricercatori hanno condotto due rassegne sistematiche di letteratura che si sono focalizzate sulla frequenza della sintomatologia rilevata.
Per la ricerca bibliografica sulla GCA, i ricercatori hanno consultato i principali database bibliografici medici (Pubmed, Embase, Cochrane) per identificare gli studi che avevano reclutato pazienti con sospetta GCA. La ricerca di letteratura ha portato all'identificazione di 1.666 paper, 35 dei quali sono stati inclusi per l'analisi.
Al contempo, per la rassegna sistematica di dati sulla malattia Covid-19, i ricercatori hanno attinto alle casistiche pubblicate nei primi 4 mesi dello scorso anno e che descrivevano le condizioni di pazienti con diagnosi di malattia da infezione da SARS-Cov-2. Da questa rassegna sono state escluse tutte le casistiche con un numero di pazienti inferiore a 50 e quelle nelle quali erano deceduti tutti pazienti, erano ricoverati in Terapia Intensiva o dimostravano la presenza di alcune comorbiltà (es: neoplasie). Anche in questo caso la ricerca si è basata sulla consultazione dei principali database bibliografici medici ed ha portato all'identificazione di 211 studi sulla malattia Covid-19, 29 dei quali (per un totale di 5,623 pazienti) sono stati presi per l'analisi.
Per ciascuna delle pubblicazione utilizzate per la review i ricercatori hanno registrato le frequenze di manifestazione dei sintomi sopra indicati.
Risultati principali Dall'analisi è emerso che la cefalea era un sintomo molto comune della GCA, con una frequenza del 66%, ma che era presente anche nei pazienti con Covid-19, con una frequenza del 10%.
La claudicatio mandibolare o la perdita della vista, invece – osservate, rispettivamente nel 43% e nel 26% dei casi di GCA, non sono state generalmente osservate nei pazienti con Covid-19.
La fatigue è stata dimostrata sia nella GCA che nel Covid-19 – 38% vs. 43%, rispettivamente – come pure la presenza di livelli elevati di marker infiammatori come la CRP (100% casi di GCA e 66% casi di Covid-19).
La conta piastrinica, invece, è risultata elevata nel 47% dei pazienti con GCA e solo nel 4% dei pazienti con Covid-19.
I pazienti Covid-19 hanno mostrato frequentemente il sintomo tosse (63% casi) e febbre (83% casi) mentre quelli con GCA hanno mostrato questi sintomi con minor frequenza (12% e 27% dei casi, rispettivamente).
I disturbi GI sono stati documentati nell'8% dei casi di Covid-19 e nel 4% dei casi di GCA. La linfopenia, invece, è stata registrata nel 53% dei pazienti Covid-19 e nel 2% di quelli con GCA.
Nicola Casella
Bibliografia Mehta P et al. Giant Cell Arteritis and COVID-19: Similarities and Discriminators. A Systematic Literature Review. The Journal of Rheumatology October 2020, jrheum.200766; DOI: https://doi.org/10.3899/jrheum.200766 Leggi