Malattie reumatiche

Anti-TNF, si può riprendere anche prima di aver finito la terapia anti-TB

I pazienti in trattamento con un inibitore del fattore di necrosi tumorale (TNF) che sviluppano la tubercolosi (TB) possono tranquillamente riprendere il trattamento con il biologico prima di completare il lungo regime di trattamento anti-TB. A suggerirlo è un piccolo studio retrospettivo sul registro spagnolo BIOBADASER, presentato durante il congresso dell’ American College of Rheumatology (ACR) a Washington

In una coorte spagnola di pazienti che hanno ripreso il trattamento con gli anti-TNF dopo averlo interrotto a causa di una TB attiva, 9 hanno ricominciato mentre erano ancora in terapia per la TB, mentre 18 hanno aspettato di aver completato il trattamento contro l’infezione.

Tuttavia, nessuno di questi 27 pazienti ha avuto una ricaduta di TB durante i 4 anni di follow-up, a suggerire che la ripresa della terapia con il biologico non necessariamente deve sempre essere differita, ha detto la prima autrice dello studio, Maria Victoria Hernández, dell’Università di Barcellona, presentando i dati al congresso americano.

"La tubercolosi è uno degli eventi più avversi gravi correlati alla terapia biologica, in particolare con gli inibitori del TNF" ha spiegato la Hernández. Il TNF gioca, infatti, un ruolo importante nella difesa contro l'infezione da parte del micobatterio della tubercolosi attraverso meccanismi diversi, tra cui l'attivazione dei macrofagi e la formazione di granulomi.

Poco dopo l’ingresso degli inibitori del TNF nell’armamentario terapeutico si è visto che la soppressione di questa citochina consentiva la riattivazione della TB latente.

Il rispetto delle raccomandazioni circa lo screening e il trattamento prima di iniziare la terapia ha portato a una riduzione sostanziale dell’incidenza della TB in questi pazienti. Tuttavia, l’autrice ha spiegato che si verificano ancora dei casi e il rispetto delle raccomandazioni non impedisce il verificarsi di casi de novo a seguito dell’esposizione ai biologici in qualsiasi momento.

Quando si sviluppa una nuova infezione, le attuali linee guida affermano che bisogna sospendere la terapia con i biologici e trattare la TB, ma resta da chiarire quale sia il momento giusto per riprendere gli anti-TNF, anche perché alcuni pazienti vanno incontro a una ricaduta della malattia infiammatoria per la quale prendevano i biologici a causa della lunga durata del trattamento anti-TB.

Per esempio, le raccomandazioni dell'American College of Rheumatology del 2012 dicono semplicemente che la terapia biologica può essere ripresa dopo aver completato il trattamento contro la TB. Al contrario, le linee guida della British Society for Rheumatology affermano che i pazienti possono continuare a prendere i biologici, se necessario, anche durante il trattamento della TB, mentre secondo la Società Spagnola di Reumatologia al momento non ci sono evidenze su quale sia il momento ottimale per la ripresa.

Nel suo studio, il gruppo spagnolo suggerisce che la durata della sospensione di un biologico dovrebbe essere la più lunga possibile, tenendo però conto delle attività della malattia infiammatoria di base, perché alcuni pazienti hanno una recidiva durante il trattamento della TB.

Per esaminare gli effetti del momento in cui si riprende la terapia coi biologici, la Hernández ei suoi colleghi hanno analizzato i dati del registro spagnolo BIOBADASER, in cui sono inseriti 6.479 pazienti in trattamentio con questi farmaci.

Nel novembre 2011, sono stati segnalati 52 casi di TB attiva. In tutti i casi, la terapia coi biologici è stata sospesa e in 27 di essi è stata successivamente ripresa la terapia con anti-TNF. Di questi ultimi, quelli che hanno ripreso precocemente il trattamento sono stati considerati il gruppo 1, mentre il gruppo 2 era rappresentato da coloro che hanno completato il trattamento anti-TB prima di tornare al biologico.

L’età media dei pazienti era di 57 anni, la durata media della malattia era di 19 anni. La diagnosi di fondo era artrite reumatoide in 14 casi, spondilite anchilosante in sei, artrite psoriasica in tre, artrite idiopatica giovanile in due, malattia di Behçet in uno e spondiloartropatia indifferenziata in uno.

Nel complesso, 20 pazienti stavano assumendo infliximab, tre erano in terapia con etanercept e quattro prendevano adalimumab.

Il trattamento con gli anti-TNF è cominciato in media dopo 2 mesi nel primo gruppo dopo 12 mesi nel secondo.

Quando gli autori hanno analizzato i punteggi di attività della malattia al momento della ripresa della terapia con i biologici, hanno trovato punteggi significativamente più alti nel primo gruppo (P = 0,027), ha riferito la Hernández.

In tutti i casi, tranne due, si è raggiunto di nuovo un buon controllo della malattia infiammatoria dopo la ripresa della terapia anti-TNF e i pazienti sono rimasti in trattamento fino all’ultima visita.

"Il trattamento per la TB” conclude dunque il team spagnolo “non può essere una controindicazione per la ripresa della terapia anti-TNF prima di aver completato il trattamento anti-TB, specialmente nei pazienti che hanno una recidiva della malattia infiammatoria di base, che hanno un outcome favorevole e che sono stati trattati per almeno 2 mesi contro l’infezione”.

M.V. Hernández, et al. When can biological therapy be resumed in patients with rheumatic conditions who develop tuberculosis infection during tumor necrosis factor antagonist therapy? Study based on the BIOBADASER data registry. ACR 2012; abstract 1641.

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