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Vaccinazione anti-Covid, aspettative e timori dei pazienti affetti da malattie autoimmuni e a pertinenza reumatologica. Studio su The Lancet

La vaccinazione rappresenta uno strumento efficace ed utile per prevenire le infezioni nella popolazione generale, come pure nei pazienti affetti da malattie autoimmuni e reumatologiche infiammetorie. E' però noto da tempo che i tassi di  vaccinazioni contro influenza  e pneumococco non raggiungono i livelli raccomandati in questa popolazione target, nonostante le raccomandazioni delle linee guida specifiche.

La pratica vaccinale è stata negativamente associata ad una scarsa conoscenza sui vaccini e ad un atteggiamento sfavorevole per partito preso nei confronti delle vaccinazioni in generale.

In uno studio internazionale (VAXICOV -VAccinations against COVid-19), pubblicato sotto forma di comunicazione breve su The Lancet, si è voluto approfondire il vissuto/percepito dei pazienti e dei professionisti sanitari relativamente alla vaccinàzione contro Covid-19.

L'obiettivo principale dello studio era di descrivere le aspettative e i timori legati a questa vaccinazione nei pazienti affetti da malattie sistemiche autoimmuni o infiammatorie reumatologiche e nei loro medici curanti.

Disegno dello studio
Lo studio si basava su 57 domande, poste via web, che affrontavano aspetti epidemiologici, socio-demografici e terapeutici associati con le aspettative e i timori relativi alla vaccinazione anti Covid-19.

I ricercatori hanno incluso nello studio 1.531 partecipanti (1291 [84,3%] donne vs 240 [15,7%] uomini; età mediana= 53 [40–64] anni per gli individui di sesso maschile vs 48 [38-59] anni per quelli di sesso femminile) residenti in uno dei 56 paesi coinvolti nello studio. (NdR. Il campione comprendeva 8 pazienti italiani, ma il nostro Paese non figurava direttamente nei 56 paesi dello studio, venendo inglobato nella dicitura “Altri paesi” per il contributo numericamente ridotto alla casistica).

Tra i partecipanti, 1266 (82,7%) erano pazienti con malattia sistemica autoimmune o malattia reumatologica inflammatoria, mentre 265 (17,3%) erano professionisti sanitari (compresi 203 MMG).

Le malattie più frequentemente rappresentate in questo campione di pazienti erano il lupus, le spondiloartriti e l'artrite reumatoide. Su una scala misurante il consenso da 0 (totale disaccordo) a 10 (totale accordo), i pazienti che riferivano di aver paura di essere infettati con SARS-CoV-2 si attestavano su un punteggio mediano pari a 8; quelli che riferivano di aver paura di sviluppare Covid severa avevano un punteggio mediano pari a 9. I timori rispettivi dei medici curanti si attestavano, rispettivamente, su un punteggio mediano pari a 5 in ambo i casi.

Le aspettative dei pazienti sulla vaccinazione anti-Covid
La proporzione di pazienti con malattia sistemica autoimmune o malattia infiammatoria reumatologica che voleva vaccinarsi era pari al 54,2%; un'esitazione nei confronti del vaccino è stata riferita nel 32,2% dei casi, mentre il desiderio di non vaccinarsi è stato espresso nel 13,6% dei casi.

Dallo studio, pertanto, emerge che la proporzione di pazienti affetti da queste malattie che desidera vaccinarsi è moderata, in termini assoluti. Degna di nota è anche l'osservazione che l'esitazione vaccinale è stata documentata nel 31,8% dei pazienti, la qual cosa suggerisce che la spinta vaccinale dovrebbe essere aumentata utilizzando misure appropriate.
E' stato anche osservato che il desiderio a vaccinarsi cresceva con l'età ed era significativamente associato con la paura, ma non con la presenza di comorbilità aggiuntive o con lo stato di immunocompromissione.

Tali risultati mostrano che una proporzione significativa di pazienti affetti da queste patologie a rischio di Covid-19 non le percepisce come tali, e sottolineano l'importanza di aumentare le conoscenze dei pazienti in questo contesto.

Tra i timori principali riportati dai pazienti vi era la limitata esperienza e le informazioni di background relativi ai nuovi vaccini anti-Covid, l'impiego di una nuova tecnologia (es: vaccini a mRNA) mai utilizzata prima per la produzione di vaccini, la possibile induzione di recidive di malattia e il rischio di sviluppare reazioni locali al sito di iniezione o altri effetti collaterali.

Degna di nota è l'osservazione che l'esitazione vaccinale contro Covid-19 tendeva a crescere quando la vaccinazione era raccomandata dai MMG. Questi dati, pertanto, dimostrano il ruolo cruciale del reumatologo nel vincere le remore contro questa vaccinazione.

Altra osservazione proveniente dallo studio VAXICOV è che l'esitazione vaccinale risultata ridotta tra i professionisti sanitari. Per quanto i pazienti affetti dalle malattie sopra menzionate desiderassero vaccinarsi per proteggere se stessi in primo luogo contro la Covid-19, nei professionisti sanitari la prima leva è risultata essere quella di proteggere la popolazione generale.

Riassumendo
Nel complesso, i dati dello studio VAXICOV sono cruciali per la comprensione delle principali aspettative e dei timori relativi alla vaccinazione anti-Covid nei pazienti con malattia sistemica autoimmune o reumatologica infiammatoria e nei professionisti sanitari coinvolti nella loro gestione  e sono utili per permettere l'identificazione di strategie da attuare per aumentare la copertura vaccinale in questo segmento di popolazione.

NC


Bibliografia
Felten R er al. : Expectations and concerns of patients with autoimmune and rheumatic diseases. Lancet Rheumatol 2021; published online Feb 22. https://doi.org/10.1016/S2665-9913(21)00039-4.
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