Tasso di aborti indotti ridotto nelle donne trattate con MTX
Mercoledi 1 Maggio 2013
Le donne affette da artrite reumatoide (AR) esposte a trattamento con MTX mostrano un tasso di aborti indotti inferiore a quello osservato nelle donne non esposte al farmaco.
Sono queste le conclusioni principali di uno studio pubblicato online ahead-of-print sulla rivista Arthritis Care & Research. Lo studio ha invece mostrato come il trattamento con farmaci anti-TNF potrebbe essere associato ad un incremento di aborti indotti rispetto alle donne non esposte a questa categoria di farmaci.
Nel corso della loro vita riproduttiva, le donne affette da AR potrebbero anche essere a rischio di gravidanze indesiderate. In quest'ottica, la presenza di fattori specifici legati alla malattia, come l'esposizione a farmaci teratogeni potrebbe influenzare la decisione drammatica di porre fine alla gravidanza.
MTX è un noto farmaco per l'AR riconosciuto come agente teratogeno in quanto associato alla sindrome fetale da aminopterina, una condizione caratterizzata da anomalie scheletriche, microcefalia e idrocefalia. Nonostante un recente studio demoscopico USA abbia mostrato come la quasi totalità dei reumatologi intervistati raccomandi l'adozione di un metodo efficace di controllo delle nascite nelle donne con AR trattate con MTX, solo la metà di questi ha chiesto dell'impiego di contraccettivi nelle visite successive.
Poco si sa, inoltre, sui tassi attuali di aborto indotto in questa categoria di donne, in caso di gravidanza indesiderata. Per questa ragione, gli autori della nuova pubblicazione hanno messo a punto uno studio caso-controllo per determinare il tasso di aborti indotti in donne con AR esposte a trattamento con MTX rispetto a quelle non esposte al farmaco. Lo studio è il primo ad aver documentato il tasso di aborti indotti dopo diagnosi in una popolazione di donne affette da AR.
Utilizzando i dati dei database amministrativi del Quebec compresi tra il 1996 e il 2008, i ricercatori hanno identificato in una popolazione di 5.967 donne in età riproduttiva, affette da AR, 112 casi di aborto indotto, e 5.855 controlli. Il 10,7% delle donne incluse nel gruppo "casi" e il 21,7% di quelle incluse nel gruppo "controlli" era stato esposto a trattamento con MTX.
I risultati hanno mostrato che le donne esposte a MTX presentavano un tasso "corretto" di aborti indotti più basso rispetto a quello osservato nelle donne non esposte al trattamento (aRR= 0,47; IC 95%= 0,25-0,89). I ricercatori hanno condotto un'analisi multivariata allo scopo di identificare altri potenziali fattori che potevano influenzare la decisione sull'interruzione di gravidanza.
A tal riguardo, i risultati ottenuti hanno mostrato una tendenza all'incremento del tasso di aborti indotti nelle donne esposte a trattamento con agenti anti-TNF (RR= 2,07; IC 95%= 0,81-5.27). L'analisi non ha consentito, invece, di stabilire l'esistenza di una forte associazione tra l'impiego di prednisone, le manifestazioni extra-articolari, le visite mediche e le ospedalizzazioni, con il tasso di aborti indotti.
Nel discutere i risultati del lavoro, gli autori dello studio hanno invocato alcune possibili spiegazioni in merito al basso tasso di aborti indotti nelle donne con AR trattate con MTX. Tra queste, vi sarebbero l'impiego efficace dei metodi contraccettivi in questa categoria di donne nonché la probabilità di un'influenza negativa dell'impiego dei DMARDs sull'attività sessuale, come pure un aumento di incidenza di aborti spontanei che, di conseguenza, ridurrebbe l'incidenza di aborti indotti.
Infine, quanto all'aumento del tasso di aborti indotti nelle donne esposte al trattamento con farmaci anti-TNF, gli autori hanno sottolineato la necessità di estendere il counselling sulla contraccezione non solo alle donne con AR trattate con un farmaco teratogeno come MTX ma anche a quelle con malattia severa e in trattamento con questa classe di farmaci.
Lo studio presenta alcuni limiti riconosciuti dagli stessi autori: uno dei più importanti deriva dal non aver considerato i FANS come potenziali predittori di aborto indotto: "L'esposizione ai FANS è particolarmente difficile da valutare - scrivono gli autori nella discussione del lavoro - dal momento che è possibile il loro impiego come farmaci da banco (nel qual caso i database non possono monitorarne l'esposizione) e la prescrizione al bisogno, tutti fattori che complicano il calcolo dell'esposizione di queste sostanze relativamente ad un evento specifico".
Vinet E. et al. "Induced abortions in women with rheumatoid arthritis on methotrexate" Arthritis Care Res 2013. Leggi Torna all'archivio