Secukinumab non raggiunge l'endpoint primario nell'AR
Sabato 20 Novembre 2010
Il nuovo farmaco sperimentale anti-IL17A, secukinumab, nel trattamento dell'artrite reumatoide (AR), non ha raggiunto l'endpoint primario di raggiungimento dell'ACR20 in una percentuale di pazienti superiore al placebo, a 16 settimane. A 12 settimane invece, il farmaco ha dimostrato un efficacia statisticamente superiore al placebo. E' il risultato di uno studio condotto dai ricercatori dell'Università di Stanford e presentato recentemente in occasione dell'ultimo meeting ACR.
Dallo studio è emerso che a 12 settimane circa la metà dei pazienti che hanno ricevuto la dose più alta del farmaco ha raggiunto una risposta ACR20, rispetto al 23% dei pazienti appartenenti al gruppo di controllo (P<0,05), ma dopo 4 settimane la percentuale di pazienti che hanno ricevuto il placebo e che hanno raggiunto l'ACR20 è risultata pari al 36%.
In un ulteriore studio, il farmaco è stato valutato nel trattamento della spondilite anchilosante. In questo studio, Il 59% dei 30 pazienti con questo tipo di patologia che aveva ricevuto il farmaco, ha raggiunto l'ASA20 dopo 6 settimane, rispetto al 25% dei pazienti che avevano ricevuto il placebo (P<0,05).
Nello studio che ha valutato l'efficacia del farmaco nell'AR, sono stati invece raggiunti gli endpoint secondari. In particolare, molti dei pazienti del gruppo di controllo che non hanno raggiunto l'ACR20 a 16 settimane, sono passati al trattamento attivo, con l'estensione a 24 settimane del trattamento i pazienti hanno raggiunto l'ACR20/50/70 e un miglioramento del punteggio ottenuto mediante la scala DAS28. I pazienti con alti livelli di marker di infiammazione e che erano positivi a fattori reumatoidi o ad anticorpi contro le proteine citrullinate hanno mostrato una risposta superiore al farmaco.
Anormalità ematologiche si sono presentate in pochi pazienti e eventi avversi gravi sono comparsi raramente e non sembravano essere legati al trattamento. I dati sulla sicurezza a 20 settimane erano consistenti con quelli ottenuti da altri agenti biologici. L'IL17A è un nuovo target per le malattie infiammatorie per le quali solitamente vengono utilizzati farmaci contro il TNF o contro altri tipi di interleuchine come IL1, IL2 e IL23.
L'IL17A è un' interleuchina prodotta successivamente alla IL23. E' rilasciata dai linfociti Th17 che si differenziano dai linfociti T CD4+ dopo stimolazione con IL23. Il legame di IL17 al proprio recettore stimola il rilascio di TNF e di altre citochine responsabili dell'infiammazione. Lo studio presentato all'ACR ha valutato l'efficacia di 4 dosi di secukinumab somministrate attraverso iniezioni intramuscolari (25, 75, 150n e 300mg) ogni 4 settimane.
Tutti i pazienti arruolati nello studio hanno ricevuto metotressato al basale e hanno continuato con questo trattamento per l'intera durata dello studio. A 20 settimane, i pazienti che non avevano raggiunto l'ACR20 a 16 settimane sono passati alla dose successiva, mentre quelli che avevano ricevuto il placebo sono passati alla dose da 150mg del farmaco. Questi pazienti sono stati successivamente valutati alla 24esima settimana.
A 24 settimane è stato raggiunto solo l'ACR50 in una percentuale di pazienti che hanno ricevuto le dosi più alte del farmaco, compresa tra l'11 e il 26%. Nello studio che ha testato il farmaco nella spondilite anchilosante, 24 pazienti hanno ricevuto 10mg/kg di secukinumab e 6 sono stati assegnati al placebo. In questo studio, l'attività della malattia è stata valutata attraverso la scala BASS che ha mostrato una riduzione del punteggio da 7 punti del basale a 5,5 punti, a 6 settimane. Le risposte ASAS5/6 sono state raggiunte da circa il 40% dei pazienti arruolati.
Tredici dei 24 pazienti che hanno ricevuto il farmaco, hanno presentato fenomeni infiammatori, rispetto a 6 pazienti del gruppo di controllo.
American College of Rheumatology Genovese M, et al "Secukinumab (AIN457), a novel monoclonal antibody targeting IL-17A demonstrates efficacy in active rheumatoid arthritis patients despite stable methotrexate treatment: Results of a phase IIb study" ACR 2010; Abstract L9.
American College of Rheumatology Baeten D, et al "The anti-IL17A monoclonal antibody secukinumab (AIN457) showed good safety and efficacy in the treatment of active ankylosing spondylitis" ACR 2010; Abstract L7. Torna all'archivio