ReumaSys: al via la settimana reumatologica siciliana
Venerdi 9 Marzo 2018
Antonella De Minico
Si snoderà tra Ragusa e Modica la ReumaSys, la settimana reumatologica siciliana, che dal 10 al 17 marzo prevede più appuntamenti dedicati all’approfondimento e alla prevenzione delle malattie reumatiche coinvolgendo sia medici sia associazioni pazienti.
Qual è l’obiettivo che si prefiggono questi incontri? «Quelle reumatiche sono patologie ad alto impatto sociale: coinvolgono il 10% della popolazione», ha premesso Mario Bentivegna, coordinatore della rete reumatologica dell'Asp 7 di Ragusa e consigliere nazionale SIR: «È dunque importante fare attività di tipo promozionale, formativo e informativo su queste patologie, perché con una buona diagnosi precoce e con le nuove terapie si può non solo migliorare la qualità di vita dei pazienti ma anche allungare la loro aspettativa di vita. E per raggiungere lo scopo coinvolgeremo tutte le forze della reumatologia, tra cui il CReI, l’altra società scientifica ben sensibile alle problematiche reumatologiche, e con la quale collaboriamo in maniera piena e sinergica».
Gli appuntamenti si apriranno con un focus sulla malattia psoriasica, patologia fortemente invalidante, cronica e recidivante, che coinvolge sia la cute sia il sistema osteoarticolare interessando 2milioni di persone.
Dal 12 al 13 marzo, piazza San Giovanni a Ragusa sarà tappa dei #Reumadays: «Nonostante siano sempre più diffuse, solo il 54% degli italiani sa che molte patologie reumatiche sono spesso curabili quando diagnosticate in tempi brevi. Per sette cittadini su dieci, invece, esse consistono in semplici dolori provocati dall’invecchiamento o dal clima. In realtà, sono malattie che, oltre che minare seriamente la qualità della vita, possono, in alcuni casi, mettere anche a repentaglio la vita stessa di chi ne soffre. Soprattutto se non vengono curate in modo adeguato e tempestivo. Grazie alle nuove terapie farmacologiche si può frequentemente garantire la remissione di molte delle malattie reumatiche, garantendo, quindi, un ritorno a una vita normale. Tuttavia, in ancora troppi casi siamo costretti a intervenire quando è già tardi e le cure risultano così meno efficaci.
La SIR ha perciò deciso di “scendere in piazza” in 11 città italiane per porre l’accento su quali sono i campanelli d’allarme da non trascurare. Gonfiore e dolore articolare, dolori muscolari persistenti, stancabilità, rigidità osteoarticolare e lombalgia, mani che cambiano di colore con il freddo, secchezza oculare sono sintomi che spesso si manifestano in corso di malattia reumatica. Chi ne soffre deve, quindi, rivolgersi tempestivamente al suo medico di famiglia che valuterà se consultare lo specialista reumatologo”, spiega Bentivegna.
Nel nostro Paese, alcuni comportamenti scorretti sono ancora piuttosto diffusi: oltre 11 milioni di italiani sono tabagisti mentre il 45% degli adulti è in sovrappeso. Durante la settimana reumatologica siciliana si parlerà pertanto anche di sana alimentazione e delle scelte di prevenzione che si possono fare a cominciare dalla tavola. «Avremo la presenza del professor Cutolo, che è stato anche il presidente europeo della reumatologia, che parlerà di queste problematiche. Oggi, l’interesse verso l’intestino è molto alto: alcune patologie a carattere autoimmune possono partire da quest’organo».
In chiusura della ReumaSys ci sarà un focus reumatologico, dove si parlerà di fibromialgia, di reumatologia di genere, di artrosi come processo attivo e delle nuove terapie per il trattamento patogenetico e non solo sintomatico dell’artrite reumatoide.
Fondamentale, continua Bentivegna, è anche mettere al centro il medico di medicina generale, perché nodale nella percorso di cura. «Stiamo vivendo un momento delicato, siamo in una fase di passaggio. La Regione Sicilia dovrebbe andare a legiferare e organizzare per decreto lo spazio dedicato alla reumatologia, che deve essere uno spazio ben definito, con una sua connotazione in termini di autonomia e con la costruzione di una rete reumatologica. La settimana scorsa abbiamo avuto l’opportunità di parlare con l’assessore regionale che si è mostrato convinto che questo è uno spazio che dobbiamo organizzare bene e ha messo in luce una piaga che viviamo in Sicilia: l’emigrazione sanitaria extraregionale. Ecco perché è importante discutere bene delle problematiche sanitarie regionali e nello specifico di quelle legate alla reumatologia, dove la costruzione della rete attraverso dei percorsi condivisi e dei PDTA è fondamentale. Il medico di base ha una sua centralità, perché dalla medicina generale poi il paziente deve essere inserito in un percorso virtuoso di assistenza», ha concluso Bentivegna.