Psoriasi a placche, bastano quattro iniezioni l'anno
Martedi 16 Marzo 2010
Da pochi giorni è disponibile anche nel nostro paese una nuova opzione terapeutica per il trattamento della psoriasi a placche. Si tratta di ustekinumab, un nuovo farmaco biologico sviluppato da Janssen-Cilag che ha ottenuto l'Autorizzazione all'Immissione in Commercio da parte dell'Aifa per il trattamento della psoriasi a placche moderata-severa in pazienti adulti che non hanno risposto o per i quali esistono controindicazioni o che sono intolleranti ad altre terapie sistemiche generalmente usate, quali ciclosporina, metotressato e PUVA (psoralene + raggi UVA).
Ustekinumab è il primo di una nuova classe di farmaci biologici. Si tratta di un anticorpo monoclonale, interamente umano, ossia un anticorpo concepito per riconoscere una struttura specifica (antigene) nell'organismo e legarsi ad essa. Ustekinumab ha come bersaglio la subunità p40 comune alla interleuchine 12 (IL-12) e 23 (IL-23), due citochine importanti nella regolazione del sistema immunitario. IL-12 e IL-23 sono ritenute target ideali, in quanto si ritiene che un aumento dei livelli di queste proteine svolga un ruolo nei disordini infiammatori immuno-mediati, quali la psoriasi. Ustekinumab ha dimostrato di bloccare le interazioni di IL-12 e IL-23 con i loro recettori, che si trovano sulla superficie delle cellule immunitarie, modulando di conseguenza i processi immunitari che scatenano la psoriasi.
Secondo il Professor Girolomoni, Direttore della Clinica Dermatologica dell'Università di Verona, Questo farmaco può offrire una maggiore libertà ai pazienti, dalla psoriasi e dal trattamento, permettendo loro di vivere una vita in cui il peso della malattia è significativamente ridotto, senza lo svantaggio di dover effettuare frequenti somministrazioni. Infatti, come recita la scheda tecnica del farmaco "Negli studi clinici ustekinumab ha dimostrato un miglioramento significativo, visibile, della malattia, associato al vantaggio di un comodo regime di trattamento (4 iniezioni all'anno in terapia di mantenimento, una ogni 12 settimane), unico tra i trattamenti della psoriasi". Finora, sono stati condotti 3 studi clinici di fase III (Phoenix 1, Phoenix 2 e Accept), trial multicentrici, randomizzati e controllati, effettuati su un elevato numero di pazienti per la valutazione dell'efficacia del farmaco rispetto al placebo o a un comparator attivo (etanercept, "gold standard" corrente). Questi studi, pubblicati su The Lancet e sul NEJM, hanno confermato l'efficacia di ustekinumab in persone affette da psoriasi a placche da moderata a severa. Lo studio Accept, il primo studio comparativo tra due farmaci biologici, ha evidenziato la superiore efficacia di ustekinumab rispetto a etanercept in pazienti affetti da psoriasi a placche da moderata a severa. Negli studi finora condotti circa il 66% dei pazienti trattati con ustekinumab ha raggiunto il PASI 75, cioè un miglioramento dei sintomi della psoriasi (spessore, estensione ed infiammazione delle placche) del 75% rispetto al valore basale. Questo dato pone il farmaco alla pari dei biologici più attivi, con il vantaggio di una maggiore comodità di somministrazione.
Come gli altri biologici indicati per il trattamento della psoriasi, (etanercept, infliximab, adalimumab) ustekinumab ha un costo elevato, in quanto la terapia per un anno costa circa 12 mila euro. Per questo l'Aifa lo indica come farmaco di 2a linea.
La psoriasi è una malattia autoimmunitaria cronica che si manifesta con una produzione eccessiva di cellule della pelle, che si accumulano sulla superficie cutanea sotto forma di placche squamose rosse che possono prudere e sanguinare. La sua prevalenza in Italia è stata calcolata essere compresa tra l'1 ed il 3% della popolazione generale, con variazioni anche significative in relazione alla regione geografica. Ciò significa che, sulla base dei dati Demo-Istat del 2004, in Italia ci sarebbero più di 1.300.000 persone affette da psoriasi. Di queste, circa il 10% è colpito da una forma grave o complicata tanto da portare al ricovero ospedaliero. La psoriasi può avere sui pazienti un impatto significativo non solo a livello fisico, ma anche psicologico. Ridotta stima di sé, depressione, ansia e disturbi della sfera sessuale sono condizioni comuni tra i pazienti affetti da psoriasi e l'impatto che la malattia ha sulla qualità di vita è paragonabile a quella di altre malattie croniche, quali cardiopatie, ipertensione, diabete e cancro.
Per aiutare a far luce sugli aspetti psicologici della malattia e sulle preferenze dei pazienti per i diversi farmaci, tra poco partirà lo studio Psora, una ricerca disegnata dal Cergas Bocconi e coordinata dal Prof. Giovanni Fattore, che coinvolgerà 15 centri di dermatologia su tutto il territorio nazionale, con lo scopo di valutare le diverse caratteristiche che, un trattamento ideale per la psoriasi dovrebbe avere. Torna all'archivio