Polimialgia reumatica, primi criteri di classificazione ACR/EULAR
Lunedi 12 Marzo 2012
L'American College of Rheumatology (ACR), in collaborazione con la sua controparte europea, la European League Against Rheumatism (EULAR), ha stilato i primi criteri di classificazione per la polimialgia reumatica. Obiettivo: aiutare i medici a identificare i pazienti con questa condizione, che si manifesta in soggetti al di sopra dei 50 anni che lamentano un dolore di recente insorgenza a livello delle spalle, del collo e delle anche, insieme con altri sintomi infiammatori, non spiegati da una diagnosi alternativa. I nuovi criteri, in pubblicazione sul numero di aprile di Arthritis and Rheumatism, sono già scaricabili sia dal sito dell'ACR sia da quello dell'EULAR.
Secondo tali criteri, i pazienti al di sopra dei 50 anni possono essere classificati come affetti da polimialgia reumatica se soddisfano tutte le condizioni seguenti:
- presenza di dolore alla spalla su entrambi i lati;
- rigidità mattutina per almeno 45 minuti;
- livelli elevati di infiammazione evidenziata dalle proteine plasmatiche e dalla VES;
- segnalazione di un nuovo dolore all'anca;
- assenza di gonfiore alle piccole articolazioni delle mani e dei piedi, e test ematici negativi per l'artrite reumatoide.
La polimialgia reumatica può essere difficile da diagnosticare perché raramente provoca gonfiore articolare o altre anomalie rilevabili all'esame obiettivo. Il dolore si localizza soprattutto attorno alle spalle e ai fianchi, ma una delle difficoltà diagnostiche è legata al fatto che la malattia può presentarsi anche in concomitanza con un'altra condizione reumatica.
Finora, i criteri per riconoscere la polimialgia reumatica non erano stati definiti o testati con precisione. Nelle persone anziane, il dolore e la rigidità associata a questa patologia sono sintomi comuni anche ad altre malattie. Altri fattori che hanno finora contribuito alle difficoltà diagnostiche sono la mancanza di test standardizzati per confermare la diagnosi, i pochissimi studi fatti per testare le possibili terapie e l'assenza di marker genetici per identificare il rischio di malattia.
I nuovi criteri elaborati dall'ACR e dall'EULAR, permetteranno di migliorare il riconoscimento della polimialgia reumatica, definendo le caratteristiche importanti della malattia che risultano utili per la classificazione dei sintomi causati da dalla polimialgia reumatica. I criteri di classificazione forniranno anche una struttura che faciliterà una migliore comprensione della malattia e del suo decorso, oltre che lo sviluppo di nuove terapie e l'esecuzione di nuovi studi clinici.
I nuovi criteri sono stati sviluppati confrontando pazienti che presentavano i sintomi di una polimialgia reumatica causata da una varietà di condizioni tra cui l'artrite reumatoide e altre patologie coinvolgenti le spalle e i fianchi e i pazienti con una presunta polimialgia reumatica, seguiti per un periodo di 6 mesi. Trascorso questo periodo, gli esperti hanno confermato quali pazienti avevano la polimialgia reumatica, quali erano le caratteristiche peculiari della malattia che permettevano di distinguere i pazienti con la polimialgia reumatica da quelli con altre condizioni.
Eric Matteson, della Mayo Clinic di Rochester, nel Minnesota, uno degli esperti che hanno redatto i criteri, ha detto che c'è, comunque, ancora molto da fare per sviluppare test migliori per la diagnosi, la valutazione dell'attività della malattia e la valutazione degli outcome, nonché per effettuare un'ulteriore valutazione dei nuovi criteri messi a punto dalla società scientifica americana.
I nuovi criteri di classificazione potrebbero contribuire anche a valutare i trattamenti già esistenti per la polimialgia reumatica. Attualmente, la malattia viene trattata con una dose bassa di un corticosteroide come il prednisone. I nuovi criteri aiuteranno a valutare i benefici delle terapie in questi pazienti, garantendo che i i soggetti valutati hanno effettivamente tutti la stessa malattia.