E’ l’unico studio al mondo su come prevedere le malattie reumatiche non ancora rilevate in gravidanza. Ha coinvolto 2500 donne seguite nell’arco di quasi cinque anni a partire dal 2005 . Obiettivo: individuare le malattie reumatiche autoimmuni che non erano state diagnosticate in precedenza e che possono mettere a rischio la madre e il bambino fino a provocare aborti spontanei, morti fetali e nascite premature oltre a complicazioni a volte molto gravi.
La ricerca svolta dal direttore di reumatologia Carlo Maurizio Montecucco e dal direttore di Ginecologia del San Matteo Arsenio Spinillo è stata pubblicata a giugno di quest’anno dalla rivista scientifica internazionale Annals Of Rheumatic Diseases, la più importante pubblicazione di reumatologia del mondo.
Adesso, prima della gravidanza, è possibile individuare diagnosticare la presenza di malattie reumatiche autoimmuni. Lo studio, ha confermato la presenza di queste malattie non diagnosticate nel 4% delle donne seguite e ha permesso di inserire le future mamme nel programma di gravidanza a rischio. Le pazienti sono state monitorate durante i nove mesi e trattate con le necessarie terapie.
“Fino ad ora i sintomi di alcune malattie reumatiche – spiega il professor Montecucco- erano talmente lievi che le patologie non venivano individuate per tempo. Ora, grazie a questo studio, è invece possibile prevederle e trattarle per evitare o minimizzare le conseguenti complicazioni”. Al San Matteo grazie allo studio avviato dal professore Arsenio Spinillo è stato possibile mettere a punto un protocollo per seguire in modo adeguato , e con la consulenza plurispecialistica, le gravidanze di donne che solo qualche anno fa si pensava non potessero portare a termine la gravidanza .
“Il 4% delle donne in gravidanza ha una malattia autoimmune - spiega Spinillo - che purtroppo non sa di avere e che può avere conseguenze devastanti per la gravidanza. Alle donne è stato chiesto di compilare un questionario con una decina di domande al momento della prima ecografia per selezionare proprio quelle colpite dalla malattia reumatica senza saperlo.
Ciò ha permesso di metterle sotto stretta sorveglianza e curarle per minimizzare rischi che, per il bambino, possono essere anche mortali. L’obiettivo ora è pianificare la gravidanza riducendo al minimo i rischi connessi a queste malattie. A quasi sette anni dall’inizio dello studio il numero di donne oggetto dello studio è salito a 3.940. Di queste, 165 erano malate e 153 hanno portato a termine la gravidanza”.
Ciò ha permesso di metterle sotto stretta sorveglianza e curarle per minimizzare rischi che, per il bambino, possono essere anche mortali. L’obiettivo ora è pianificare la gravidanza riducendo al minimo i rischi connessi a queste malattie. A quasi sette anni dall’inizio dello studio il numero di donne oggetto dello studio è salito a 3.940. Di queste, 165 erano malate e 153 hanno portato a termine la gravidanza”.
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