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Malattie reumatiche: domenica a Roma esami gratuiti

Dall’osteoporosi all’artrite psoriasica all’artrite reumatoide, dalla sclerodermia alle spondiliti: in Italia almeno 5,5 milioni di persone soffrono di malattie reumatiche, ma solo 1,2 milioni sono in cura da un reumatologo e assumono farmaci appropriati.

I restanti 4,3 milioni sono seguiti da altri specialisti: ortopedici, dermatologi, fisiatri, immunologi clinici, specialisti in malattie rare. Diffuse e poco diagnosticate, ma molto invalidanti se non trattate correttamente, queste malattie possono essere tenute efficacemente sotto controllo con una terapia precoce e mirata. Per facilitare una diagnosi corretta, che spesso può richiedere anche anni, domenica 16 ottobre a Roma in Piazza San Silvestro a Roma, sarà possibile effettuare visite gratuite e screening, con la possibilità di bypassare le attese per le prenotazioni e avere subito il responso.

Medici reumatologi del Policlinico Gemelli, del Policlinico Umberto I, dell’Ospedale Santo Spirito e dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, saranno infatti a disposizione dei pazienti dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17. L’iniziativa, è organizzata dall’Associazione Nazionale Malati Reumatici (ANMAR) che riunisce 17 associazioni regionali, con oltre 15.000 iscritti, per celebrare la Giornata Mondiale del Malato Reumatico che si tiene ogni anno il 12 ottobre (#WorldArthritisDay2016).

   Oltre a potersi sottoporre a esami strumentali come capillaroscopia, ecografia articolare e densitometria ossea, i cittadini avranno la possibilità di informarsi in maniera corretta su queste patologie che sono la causa del 27% di tutte le pensioni di invalidità erogate in Italia. Obiettivo dell’iniziativa, inoltre, puntare l’attenzione sulla necessità di investire di più nella formazione dei reumatologi. La ragione della diagnosi spesso ritardata delle malattie reumatiche infatti, deriva anche dallo scarso numero degli specialisti in reumatologia, che in Italia sono circa 600 mentre il numero adeguato sarebbe di 1.500-1.800 (il triplo). Inoltre le 28 le scuole di specializzazione presenti accolgono soltanto 120 medici l’anno.

   In Piazza San Silvestro ci sarà anche la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (FNOMCeO). “I malati di malattie reumatiche ed autoimmuni – spiega il vice presidente Maurizio Scassola -rappresentano le persone che più frequentemente accedono al Servizio Sanitario Nazionale per le sindromi dolorose invalidanti. Il medico è il primo interlocutore competente con il quale le persone affette da queste patologie si confrontano ma le continue scoperte in ambito diagnostico e terapeutico ci impongono un costante aggiornamento sia sul versante strettamente clinico che sugli aspetti relazionali e riabilitativi.

La collaborazione con il mondo associativo offre ai professionisti della salute l’impulso per una formazione permanente che sia rispettosa di obiettivi di salute rilevanti e prioritari. Le Associazioni sono anche lo strumento di rilevamento dei bisogni socio – assistenziali sui quali svolgere una verifica costante dei nostri comportamenti e dell’organizzazione dei servizi.  In questa prospettiva la collaborazione tra FNOMCeO e Anmar deve rappresentare una buona pratica che vogliamo rilanciare ulteriormente”.  

   "La prevenzione e l'informazione sono fondamentali per fronteggiare tutte le patologie, in particolare quelle reumatiche, che sono molto diffuse e ancora poco diagnosticate", spiega Teresa Petrangolini, consigliere Regione Lazio, componente Commissione Politiche sociali e salute. “L'iniziativa dell'Anmar – prosegue - è molto importante e molto concreta. Io stessa mi sottoporrò a questi esami per mostrare ai cittadini quanto sia importante la prevenzione".

La giornata sarà inaugurata, alle ore 10.30, da una tavola rotonda aperta al pubblico durante la quale, si farà il punto su terapie disponibili, accesso alle cure, difficoltà nella diagnosi. “E' accertato - sottolinea Renato Giannelli, presidente Anmar - che una persona a cui viene diagnostica una patologia reumatica, se viene immediatamente curata con i farmaci di nuova generazione, riesce a condurre una vita normale. Questo dimostra che chi ha una diagnosi precoce e una cura tempestiva sono fondamentali”.

Alla tavola rotonda interverranno Silvia Tonolo (vicepresidente Anmar), Guido Valesini (ordinario di Reumatologia all’Università La Sapienza di Roma), Silvia Bosello (reumatologa del Policlinico Universitario Gemelli), Fabrizio De Benedetti (responsabile di Reumatologia Ospedale Bambino Gesù), Stefano Stisi (presidente Collegio dei reumatologi Crel), Luigi di Matteo (consigliere Società Italiana Reumatologia Sir), Maurizio Scassola, (vicepresidente Fnomceo), Tonino Aceti (coordinatore Tribunale Diritti del Malato Cittadinanzattiva), Vito De Filippo (sottosegretario alla Salute), Teresa Petrangolini (consigliere Regione Lazio).

   Un’attenzione particolare sarà riservata ai giovani, nell’obiettivo di scalzare l’ancora vigente pregiudizio culturale che associa erroneamente le malattie reumatiche all’età avanzata: nella piazza verrà allestito un corner ANMAR Young, per favorire il confronto tra pazienti giovani adulti (18-35 anni).

Ampio spazio sarà dato anche a promuovere l’aderenza alle terapie, attraverso la campagna di sensibilizzazione #IONEPARLO, che ha come testimonial il burattino più famoso d'Italia, Pinocchio. Il 40% dei pazienti con artrite reumatoide non rispetta le terapie e spesso lo fa di nascosto al proprio medico, con conseguenze gravi sulla salute. Promossa da Roche con il patrocinio di Anmar e Fondazione Collodi, la campagna mira a stimolare un dialogo sincero con il proprio reumatologo. Per partecipare, basta stampare la maschera di Pinocchio dal sito www.arioneparlo.it, farsi un selfie indossandola e condividerlo sui social con hashtag #IONEPARLO.

   Sull’importanza di un dialogo aperto con il proprio medico verte anche la campagna di sensibilizzazione “STO BENE, NE SEI SICURO?” promossa da Anmar con il sostegno di Eli Lilly Italia, che in pochi giorni ha registrato migliaia di interazioni e contatti sul web. Nel video viene mostrato l'impatto che l'artrite reumatoide può avere, sia dal punto di vista fisico che emotivo, nella vita quotidiana delle persone. L’obiettivo è quello di informare i pazienti dell’importanza di parlare con il proprio medico senza nascondere i propri sintomi, perché un buon dialogo aiuta ad approfondire il proprio quadro clinico e individuare la terapia innovativa più adatta e in grado di migliorare la qualità di vita. Spesso, invece, le persone affette da artrite reumatoide non lasciano trasparire il reale impatto della loro malattia e celano, persino ai propri cari, lo sforzo che devono compiere nelle azioni quotidiane più semplici.

   All’insegna dell’hashtag #Artriti #WorldArthritisDay2016 #WAD16  e dello slogan “LA PREVENZIONE E L’INFORMAZIONE CURANO E RASSICURANO”, l’iniziativa, realizzata in collaborazione con la Società Italiana di Reumatologia (Sir) e con il Collegio dei Reumatologi Italiani ospedalieri (CReI), ha ottenuto il patrocinio del Ministero della Salute e del Comune di Roma.
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