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Luisa Regimenti, europarlamentare della Lega, chiede alla Commissione europea “se intende aprire una consultazione con la comunità scientifica internazionale, al fine di raccogliere dati aggiornati ed elaborare linee guida per il percorso diagnostico-terapeutico e come intende promuovere la ricerca sulla Fibromialgia attraverso i programmi di lavoro del prossimo Programma Salute e i futuri programmi di ricerca".
Nonostante nel 2008 la Fibromialgia sia stata dichiarata una malattia invalidante, che interessa in Europa più di 14milioni di persone di cui 2milioni sono in Italia vedendosi compromettere la qualità di vita con possibili implicazioni negative sul lavoro e nella vita affettiva, non è ancora stata riconosciuta in tutti i Paesi membri della Comunità.
Regimenti, in una nota, dichiara che "dobbiamo tutelare i malati e avanzare nella realizzazione di studi clinici, per cui è necessario continuare nella raccolta di dati che possono permettere di avviare interventi finalizzati alla diagnosi precoce e alla previsione di trattamenti medico-sanitari più efficaci, favorendo l'accesso degli operatori sanitari e dei pazienti alle informazioni”. Tutto ciò, continua l’europarlamentare, deve essere fatto nel rispetto della competenza degli Stati membri, invitando i Paesi a collaborare affinché sia garantito a tutti i cittadini il diritto alla salute.
Abbiamo sentito a tal proposito il dottor Stefano Stisi, past president del CReI, il quale sostiene che con buona probabilità, a tuttora, i dati sulla Fibromialgia siano sottostimati e indefiniti nelle ricadute sociali e cliniche, e che a tutt’oggi per una serie di limiti di natura diversa non si conosce la reale dimensione della patologia, anche per una carenza di studi estesi sull’intero territorio nazionale. «È prerogativa della nostra società scientifica produrre ricerche cliniche. È quindi mia intenzione proporne all'accettazione del Consiglio Direttivo almeno una sulla fibromialgia. Se verrà accettata entro il prossimo Congresso nazionale, che si svolgerà in modalità online dal 26 al 30 ottobre prossimo, si presenterà ai soci una progettualità di ricerca e mi auguro che possa diventare presto operativa».
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L'europarlamentare Regimenti: "L'Ue promuova ricerca per diagnosi precoce fibromialgia"
Nonostante nel 2008 la Fibromialgia sia stata dichiarata una malattia invalidante, che interessa in Europa più di 14milioni di persone di cui 2milioni sono in Italia vedendosi compromettere la qualità di vita con possibili implicazioni negative sul lavoro e nella vita affettiva, non è ancora stata riconosciuta in tutti i Paesi membri della Comunità.
Regimenti, in una nota, dichiara che "dobbiamo tutelare i malati e avanzare nella realizzazione di studi clinici, per cui è necessario continuare nella raccolta di dati che possono permettere di avviare interventi finalizzati alla diagnosi precoce e alla previsione di trattamenti medico-sanitari più efficaci, favorendo l'accesso degli operatori sanitari e dei pazienti alle informazioni”. Tutto ciò, continua l’europarlamentare, deve essere fatto nel rispetto della competenza degli Stati membri, invitando i Paesi a collaborare affinché sia garantito a tutti i cittadini il diritto alla salute.
Abbiamo sentito a tal proposito il dottor Stefano Stisi, past president del CReI, il quale sostiene che con buona probabilità, a tuttora, i dati sulla Fibromialgia siano sottostimati e indefiniti nelle ricadute sociali e cliniche, e che a tutt’oggi per una serie di limiti di natura diversa non si conosce la reale dimensione della patologia, anche per una carenza di studi estesi sull’intero territorio nazionale. «È prerogativa della nostra società scientifica produrre ricerche cliniche. È quindi mia intenzione proporne all'accettazione del Consiglio Direttivo almeno una sulla fibromialgia. Se verrà accettata entro il prossimo Congresso nazionale, che si svolgerà in modalità online dal 26 al 30 ottobre prossimo, si presenterà ai soci una progettualità di ricerca e mi auguro che possa diventare presto operativa».
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