Artrite psoriasica, conferme di efficacia a lungo termine con apremilast
Giovedi 13 Giugno 2013
Nuovi dati presentati nel corso del congresso annuale EULAR (European League Against Rheumatism) mostrano come apremilast, somministrato in pazienti con artrite psoriasica (PsA), continui a dimostrarsi efficace oltre le 24 settimane di trattamento.
Tra i pazienti che hanno completato le 52 settimane previste del trial, la percentuale di quelli che è riuscita a raggiungere la risposta ACR20, ovvero un miglioramento di almeno il 20% di segni e sintomi secondo i criteri dell'American College of Rheumatology (ACR), è stata pari al 65%. Inoltre, la buona tollerabilità del trattamento è stata confermata a lungo termine, come il mantenimento di un profilo di sicurezza accettabile.
Sviluppato dall'americana Celgene, apremilast è una "small molecule" orale che inibisce l'attività della fosfodiesterasi 4 (PDE4) e modula la produzione di molteplici mediatori pro ed anti-infiammatori, tra cui il TNF-α, IL-23, IL-10 ed altre citochine.
L'artrite psoriasica (AP) è una malattia reumatica infiammatoria cronica associata alla psoriasi. Più di un milione di individui ne sono affetti in USA e in Europa. Più del 30% dei soggetti affetti da psoriasi può sviluppare AP, che comporta lo sviluppo di processi infiammatori a carico delle articolazioni, prodromici all'insorgenza di fenomeni di degenerazione articolare.
Oltre alle lesioni psoriasiche cutanee, sintomi comuni dell'AP sono rappresentati dal dolore, dalla rigidità articolare e dalle tumefazioni che possono interessare solo alcune o un numero crescente di articolazioni, fino a coinvolgere il rachide. I disturbi articolari tipici dell'AP insorgono solitamente 10 anni dopo il manifestarsi della psoriasi e la prevalenza di questa condizione è sottostimata nella popolazione.
"Nel corso della malattia, i pazienti con PsA possono assumere una varietà di regimi di trattamento per periodi di tempo molto prolungati. La durata nel tempo della risposta clinica rappresenta dunque un fattore terapeutico molto importante. Questo studio con elevata numerosità campionaria suggerisce come apremilast sia dotato di efficacia e tollerabilità sostenuta per oltre un anno nei pazienti precedentemente trattati con DMARDs e/o agenti biologici - ha dichiarato il dr. Arthur Kavanaugh, professore di medicina presso l'Università della California, a San Diego (USA). "Questi risultati mostrano come apremilast possa diventare una possibile terapia nei pazienti con PsA - ha aggiunto."
I nuovi risultati provengono dall'estensione a 52 settimane dello studio PALACE-1, un trial di Fase III multicentrico, in doppio cieco, controllato vs placebo, con due gruppi allocati a trattamento attivo. In questo studio, 504 pazienti con PsA attiva nonostante un trattamento pregresso con DMARDs e/o farmaci biologici nelle precedenti 24 settimane, sono stati randomizzati, secondo uno schema 1:1:1, al trattamento con apremilast 20 mg bis die o con apremilast 30 mg/bis die o con placebo secondo lo stesso schema posologico per 24 settimane. L'endpoint primario dello studio era rappresentato dalla proporzione di pazienti che raggiungeva, alla sedicesima settimana di trattamento, la risposta ACR20 rispetto al basale. Tra gli endpoint secondari inclusi nello studio vi erano, invece, altre misure legate ai segni e ai sintomi di malattia, nonché outcomes legati alla funzione fisica e riferiti dai pazienti in trattamento. Dopo 16 settimane di trattamento, la risposta ACR20 è stata raggiunta da una proporzione significativamente più elevata di pazienti in trattamento attivo rispetto a quelli trattati con placebo.
In dettaglio, la risposta ACR20 è stata raggiunta: - dal 31,3% dei pazienti in trattamento con apremilast 20 mg (p=0.0140) - dal 40% dei pazienti in trattamento con apremilast 30 mg (p<0,0001)• dal 19,4% dei pazienti del gruppo placebo.
Dopo 52 settimane, un time point nel corso del quale tutti i pazienti reclutati nel trial dovevano aver ricevuto un trattamento per almeno 28 settimane con apremilast, la risposta clinica si è sostanzialmente mantenuta.
A 52 settimane di trattamento, infatti, la risposta ACR20 è stata raggiunta: - dal 63% dei pazienti in trattamento con apremilast 20 mg - dal 54,6% dei pazienti in trattamento con apremilast 30 mg
In corrispondenza della sedicesima settimana di trattamento, i pazienti del gruppo placebo con risposta inferiore all'endpoint ACR20 sono stati nuovamente randomizzati al trattamento con uno dei due dosaggi previsti di apremilast. Quelli in trattamento pregresso con il farmaco, invece, hanno continuato ad assumere la dose di partenza. Alla ventiquattresima settimana di trattamento, inoltre, tutti i pazienti rimanenti appartenenti al gruppo placebo sono stati randomizzati nuovamente al trattamento con una delle due dosi previste di apremilast fino alla cinquantaduesima settimana.
I tassi di incidenza di AEs in toto, AEs severi e AEs seri, corretti in base all'esposizione al trattamento (0-24 settimane e 0-52 settimane), sono risultati paragonabili. La proporzione di pazienti rimasta in trattamento con apremilast alla cinquantaduesima settimana che aveva riferito già dopo 24 settimane di trattamento la presenza dei più comuni disturbi a carico del tratto gastrointestinale è stata bassa (compresa tra 0,6% e il 3% nei pazienti trattati con apremilast 20 mg e tra lo zero e l'1,8% nel gruppo trattato con apremilast 30 mg).
Lo studio, inoltre, non ha rilevato problemi di sicurezza d'impiego del farmaco relativi all'insorgenza di eventi cardiaci maggiori, tumori ed infezioni opportunistiche, come osservato nelle prime 24 settimane di trattamento, né sono stati riportati casi di linfoma, TBC o riacutizzazione di TBC dopo 52 settimane.
Celgene ha già depositato la domanda di approvazione di apremilast come trattamento per l'artrite psoriasica alle autorità regolatorie statunitensi e canadesi, rispettivamente nel primo e nel secondo trimestre di quest'anno. Nella seconda metà dell'anno, invece, chiederà sempre all'Fda il via libera per psoriasi, mentre all'Ema nello stesso periodo chiederà in contemporanea l'ok per la psoriasi e l'artrite psoriasica.
Kavanaugh A et al., Long-term (52-week) results of a phase 3, randomized, controlled trial of apremilast, an oral phosphodiesterase 4 inhibitor, in patients with psoriatic arthritis [abstract]. EULAR Annual European Congress of Rheumatology; 12-15 June 2013; Madrid, Spain. Abstract nr. LB0001.