Artrite idiopatica giovanile, EULAR/PreS enfatizzano impiego ultrasuoni nell'imaging per la diagnosi e la gestione della malattia
Martedi 17 Novembre 2015
L'artrite idiopatica giovanile (JIA) rappresenta un gruppo eterogeneo di condizioni cliniche con insorgenza intorno ai 16 anni, eziologia sconosciuta e persistenza della sintomatologia per più di 6 mesi. L'imaging gioca un ruolo importante nella diagnosi e nel monitoraggio dei pazienti affetti da JIA, ma fino ad ora esistevano pochi studi condotti in quest'area medica. Sulla base di queste premesse, EULAR (European League against Rheumatism) e PreS (Pediatric Rheumatology European Society) hanno convenuto sulla necessità di produrre raccomandazioni basate sull'evidenza e sul consenso relative all'impego dell'imaging nella diagnosi e nella gestione della JIA nella pratica clinica, allo scopo di aiutare a definire degli standard di cura per un imaging con livelli di appropriatezza adeguati.
Entrando nei dettagli sulla metodologia impiegata nella messa a punto di queste raccomandazioni, la Task Force comprendeva al suo interno reumatologi pediatrici, reumatologi esperti in imaging, radiologi, esperti in metodologia e pazienti residenti in 9 paesi differenti. Attraverso un processo di diiscussione e di consenso sono state elaborate 11 domande relative all'imaging nella JIA. Per ciascuno dei quesiti elaborati è stata condotta una ricerca sistematica dell'evidenza disponibile in letteratura sui principali database bibliografici biomedici disponibili (MEDLINE, EMBASE e Cochrane Central). Le modalità di imaging sottoposte ad esame includevano la radiografia tradizionale, gli ultrasuoni, l'imaging a risonanza magnetica (MRI), la tomografia assiale computerizzata (TC), la scintigrafia e la tomografia ad emissione di positroni (PET).
Avvalendosi dell'evidenza identificata in 204 studi su 13.277 referenze bibliografiche di partenza, gli esperti hanno sviluppato una serie di 9 punti da considerare quando si usa l'imaging per la diagnosi e la gestione della JIA, tenendo contro dell'eterogeneità della JIA, della mancanza di dati normativi e della conseguente difficoltà ad identificare la patologia. I punti in questione sono i seguenti: 1. Gli ultrasuoni e l'MRI sono migliori degli esami clinici, e i clinici dovrebbero prendere in considerazione l'impiego di entrambe le metodiche nel prendere decisioni 2. Radiografia convenzionale, MRI e/o gli ultrasuoni dovrebbero essere presi in considerazione per risolvere dubbi diagnotici dopo gli esami clinici 3. La radiografia convenzionale è solitamente adeguata per valutare il danno articolare se richiesta, ma gli ultrasuoni o l'MRI potrebbero portare ad un'identificazione precoce del danno articolare 4. In alcune situazioni, quali la valutazione della possibile presenza di infiammazione dell'articolazione temporomandibolare e il coinvolgimento assiale, l'imaging po' rivelarsi più utile degli esami clinici 5. L'imaging potrebbe agevolare la prognosi in presenza di JIA 6. Ultrasuoni e MRI hanno una sensitività maggiore degli esami clinici nel monitoraggio l'attività di malattia in presenza di JIA; l'MRI dovrebbe essere considerata per la malattia assiale e il coinvolgimento dell'articolazione temporomandibolare 7. I clinici dovrebbero prendere in considerarazione la valutazione del danno regolare a cadenza regolare, per quanto il metodo di imaging scelto potrebbe dipendende dalle articolazioni di interesse specifico 8. Gli ultrasuoni possono guidare in modo accurato l'esecuzione delle iniezioni intra-articolari 9. Quando JIA è clinicamente inattiva, MRI e ultrasuoni potrebbero individuare la presenza di infiammazione e ciò potrebbe influenzare il monitoraggio successivo
Come si evince dalla loro lettura, questi punti comprendono il ruolo dell'imaging nel porre diagnosi di JIA, l'individuazione e il monitoraggio dell'infiammazione e del danno, la previsione del danno e dell'outcome del trattamento, l'impiego di terapie guidate, la progressione di malattia.
Inoltre, nonostante la scarsa qualità dell'evidenza disponibile (3b) e la forza ridotta delle raccomandazioni (grado C), la maggior parte dei punti sopra menzionati suffraga l'impiego degli ultrasuoni nell'imaging.
Nel commentare il lavoro, gli autori sottolineano come esistano differenze concettuali significative relative all'imaging nelle condizioni morbose dell'adulto e del bambino e come si imponga la necessità di tenere in considerazione l'appropriatezza e la fattibilità delle differenti modalità di imaging esistenti, che differiscono con l'età e lo stadio di sviluppo, come pure le questioni economiche quali il rapporto costo-beneficio dell'intervento”.
Bibliografia Colebatch-Bourn AN, et al "EULAR-PReS points to consider for the use of in the diagnosis and management of juvenile idiopathic arthritis in clinical practice" Ann Rheum Dis 2015; DOI: 10.1136/annrheumdis-2015-207892. LeggiTorna all'archivio