Malattie reumatiche

Adalimumab efficace e sicuro in pazienti con spondiloartrite assiale non radiografica

Secondo i risultati del trial ABILITY-1, uno studio di prossima pubblicazione nel fascicolo di giugno sulla rivista Annals of Rheumatic Diseases, già presente online sul sito della rivista, il trattamento di pazienti con spondiloartrite (SpA) assiale senza evidenza di sacroileite radiografica si è rivelato efficace nel controllare l'attività di malattia, ridurre l'infiammazione e migliorare la qualità della vita rispetto al placebo. Tali risultati suggeriscono come adalimumab abbia un profilo rischio-beneficio positivo nei pazienti con SpA senza evidenza di sacroileite radiografica con risposta inadeguata ai FANS.

La spondiloartrite (SpA) assiale non radiografica è una malattia invalidante che si manifesta principalmente con lombalgia infiammatoria e può essere accompagnato dalla presenza del gene HLA-B27, da artrite e da infiammazione agli occhi e/o del tratto gastrointestinale.La malattia rientra nel gruppo delle spondiloartriti (SpA), un ventaglio di patologie che condividono caratteristiche cliniche, radiologiche e genetiche comuni, tra cui la spondilite anchilosante, l'artrite psoriasica, l'artrite reattiva, l'artrite correlata a malattia infiammatoria intestinale e la SpA indifferenziata.

Le SpA possono essere classificate in base alla parte del corpo colpita principalmente: assiale o periferica. L'ASAS ha proposto e validato nuovi criteri di classificazione per le SpA assiali e periferiche che comprendono l'utilizzo della risonanza magnetica, oltre ai tradizionali raggi X, per visualizzare la sacroileite . I pazienti con SpA assiale non radiografica hanno segni e sintomi simili a quelli della spondilite anchilosante, ma senza evidenza radiografiche di danni strutturali all'articolazione sacroiliaca. I criteri di ASAS sono stati progettati per proprio per facilitare la classificazione dei pazienti con SpA assiale non radiografica, che altrimenti non sarebbe diagnosticata.

I FANS rappresentano la terapia di prima linea nel trattamento di tutti i pazienti con SpA assiale. I DMARDs tradizionali, invece, quali il MTX  e la sulfasalazina non sono efficaci nel trattamento della SpA assiale. I farmaci anti-TNF sono approvati nei pazienti affetti da spondilite anchilosante che continuano ad avere attività di malattia nonostante il trattamento con FANS. Tuttavia, nei pazienti con SpA assiale non documentata per via radiografica non vi sono attualmente alternative di trattamento ai FANS.

Le nuove raccomandazioni di trattamento per i pazienti con SpA assiale, compresi quelli affetti da SpA assiale non radiografica, hanno identificato nei farmaci anti-TNF una opzione di trattamento utile nei pazienti refrattari al trattamento con FANS.

L'assenza di studi di Fase III di dimensioni adeguare in grado di suffragare la limitata evidenza disponibile a riguardo è stata alla base del disegno del trial ABILITY-1, avente l'obiettivo di approfondire i dati di efficacia e di sicurezza di adalimumab nella SpA assiale non radiografica. Il trial in questione rappresenta il primo studio clinico controllato e randomizzato vs placebo ad avere impiegato i criteri ASAS per la SpA assiale utili a classificare i pazienti con SpA assiale non documentata radiograficamente.

A tal scopo, sono stati reclutati nel trial pazienti che rispondevano ai criteri ASAS per la SpA assiale, presentavano un punteggio dell'indice BASDAI (Bath Ankylosing Spondylitis Disease Activity Index) espressione dell'attività di malattia ≥ 4, un punteggio relativo al dolore percepito ≥ 4 sulla scala VAS e con risposta inadeguata, intolleranza o presenza di controindicazioni al trattamento con FANS.
I pazienti reclutati sono stati randomizzati al trattamento con adalimumab (91 pazienti) o con placebo (94 pazienti).

L'endpoint primario dello studio era rappresentato dalla percentuale di pazienti che raggiungevano la risposta ASAS40 (miglioramento di almeno il 40% secondo i criteri dell'Assessment of SpondyloArthritis international Society) dopo 12 settimane. La valutazione di efficacia includeva anche la valutazione dei punteggi BASDAI e ASDAS (Ankylosing Spondylitis Disease Activity Score). L'esame di imaging a risonanza magnetica (MRI) è stato condotto sia all'inizio che alla fine dello studio, utilizzando come metro di valutazione l'indice SPARCC (Spondyloarthritis Research Consortium of Canada).

I risultati hanno documentato un numero di pazienti significativamente più alto con risposta ASAS40 a 12 settimane nel gruppo trattato con adalimumab rispetto a quello osservato nel gruppo placebo (36% vs 15%; p<0,001). In modo analogo, è stato osservato nel gruppo in trattamento attivo un miglioramento clinico significativo sulla base delle altre risposte ASAS, ASDAS e BASDAI a 12 settimane, come pure un miglioramento delle misure legate alla Qualità della Vita.
Inoltre, è stata osservata una riduzione a 12 settimane dell'infiammazione a livello del rachide e delle articolazioni sacrali-iliache documentate mediante MRI.

In particolare è stato osservato che una minore durata di malattia, la giovane età, livelli elevati di proteina reattiva C al basale o punteggi più elevati SPARCC relativi all'articolazione sacrale-iliaca erano associati ad una migliore risposta ad adalimumab a 12 settimane.
Quanto ai dati relativi alla sicurezza, durante il periodo in doppio cieco, i dati di safety sono risultati paragonabili tra i due gruppi.
 
L'incidenza degli eventi avversi è stata rispettivamente del 57,9% nel gruppo adalimumab e del 58,8% nel gruppo placebo, quella degli eventi avversi gravi rispettivamente del 3,2% e 1,0% e quella degli eventi avversi di natura infettiva rispettivamente del 29,5% e 28,9%.

"In conclusione - scrivono gli autori - la terapia con adalimumab per 12 settimane in pazienti con SpA assiale non radiografica è stata più efficace del placebo, e ciò suffraga le evidenze fin qui disponibili sul controllo dell'infiammazione da parte del farmaco, con un profilo di sicurezza simile lungo un ampio spettro di spondiloartriti. I dati di efficacia e sicurezza provenienti da questo studio suggeriscono come adalimumab sia un'opzione di trattamento appropriata per i pazienti con SpA assiale non radiografica attiva che sono refrattari al trattamento con FANS, specialmente quelli con evidenza obiettiva di infiammazione. Sono necessari adesso dati a più lungo termine in grado di fornire informazioni sull'uso ottimale di adalimumab in questa particolare tipologia di pazienti."

Sieper J et al. Efficacy and safety of adalimumab in patients with non-radiographic axial spondyloarthritis: results of a randomised placebo-controlled trial (ABILITY-1). Ann Rheum Dis 2013;72:823-825. doi:10.1136/annrheumdis-2012-202389
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